Monti attacca il ministro austriaco Fekter: inappropriati i commenti sull’Italia

”Trovo del tutto inappropriato” che ministri di altri governi dell’Unione europea parlino della situazione di altri Paesi dell’Unione. A sottolinearlo è stato il premier, Mario Monti, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazione del ministro delle Finanze austriaco, Maria Fekter, convinta che dopo la Spagna ad aver bisogno di aiuto potrebbe essere l’Italia. Essendo, dunque, questi commenti inappropriati, ”per questo – ha chiosato il premier – mi astengo dal commentare queste dichiarazioni”.
Monti, nel corso della conferenza stampa seguita all’incontro con il presidente della Confederazione elvetica Evelin Widmer Schlumpf, ha ribadito: ”Continueremo a lavorare per garantire la stabilità finanziaria dell’Unione europea con tutti gli strumenti”.
”Abbiamo parlato di prospettiva europa in vista del prossimo appuntamento del Consiglio di fine mese, che avrà come tema la stabilizzazione finanziaria e la crescita economica. La Ue – ha sottolineato Monti – ha le capacità di compiete scelte importanti all’altezza delle attese”.
Poi, tornando a parlare della lotta all’evasione fiscale, ha evidenziato: ”L’obiettivo comune di Italia e Svizzera è contrastare l’evasione fiscale, che rappresenta una priorità del governo italiano”.
Con la Svizzera, “abbiamo aperto un negoziato e confermo l’intendimento che entrambi i lati considerano importante questo negoziato, si impegnano con la migliore volontà. Il negoziato è complesso – ha affermato -, mi è difficile formulare una previsione precisa sulla data di conclusione, la volontà importante è di concludere questo negoziato bene e presto”.
A parlare di crisi è stato anche il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che, intervenendo all’assemblea di Confartigianato, ha dichiarato: “C’è da indignarsi dal comportamento dell’Europa, che ha sempre reagito alla crisi poco prima del dramma, aspettando sempre l’ultimo momento. E’ accaduto così con il fiscal compact e con le banche spagnole”.
Tutto questo, ha sottolineato il ministro, “non è sufficiente e non possiamo permettere di farci mettere in ginocchio dal 10% del pil dell’Europa”. Noi, insiste Passera, “siamo federati e presi ad uno ad uno non possiamo andare avanti”.