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Aspettando Croazia-Spagna, storia di “biscotti”annunciati. Come l’ipocrisia corre dietro a un pallone

Aspettando Croazia-Spagna, storia di “biscotti”annunciati. Come l’ipocrisia corre dietro a un pallone

Svezia-Danimarca, 2004. La partita del "biscotto"

(di Gianpaolo Santoro) “Meglio due feriti che un morto”. La filosofia calcistica di Buffon ha fatto il giro del mondo, ed oggi c’è un certo imbarazzo nel professare ed auspicare il calcio aulico e  pulito dove la bandiera e il cuore contano più della qualificazione e dei relativi soldi. Ormai lo sanno tutti: se Croazia-Spagna finisce 2- 2 per gli azzurri di Prandelli il biglietto di ritorno è già staccato. Nel gioco delle parti, ognuno dice la sua, le ipocrisie rotolano appresso ad un pallone.

Come sempre capita, poi, a rimettere le cose a posto ci hanno pensato i bookmakers, che sapendo leggere e scrivere molto di più quanto si possa credere, hanno quotato il 2-2 fra i campioni del mondo ed i croati, appena a 5, quota dimezzata rispetto al normale. Prudenza giustificata dall’esperienza e dai tanti Buffon che calpestano i campi di calcio, anche ai massimi livelli.

Sono molti quelli che hanno rispolverato il biscotto di Svezia- Danimarca di otto anni fa, quello che ci mandò prematuramente a casa

Ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. Basta sfogliare le pagine dell’almanacco del calcio per rendersi conto che ce n’è per tutte le nazionali. E per uscire dalle ipocrisie e rinfrescare la memoria agli sportivi di tutte le generazioni che fingono di scandalizzarsi davanti a partite “aggiustate”, ricordiamo solo qualche episodio clamoroso di calcio internazionale o se, preferite, a qualche biscotto. E ci limitiamo alle sole nazionali, altrimenti…

Il derby combinato Germania Ovest-Germania Est 0-1, prima fase a gruppi Mondiali 1974. Siamo all’ultima giornata del primo girone e la Germania Ovest – paese ospitante – se la deve vedere con i cugini dell’Est, alla prima partecipazione a un Mondiale. Quel 22 giugno ad Amburgo passa però alla storia per il successo a sorpresa della Germania Est, che si impose con l’epico gol di Sparwasser a 13′ dal termine. Tutto bello, da annali. Se non fosse che i “tattici” ad Ovest realizzarono un capolavoro. Perdendo e lasciando il primo posto del gruppo all’Est fu evitato lo scontro con Argentina, Brasile e Olanda nel secondo girone. Beckenbauer e soci presero invece Polonia, Svezia e Jugoslavia, volando in finale freschi come delle rose per battere gli Oranje di Cruijff.

 

I gol dei colonnelli Argentina-Perù 6-0: seconda fase a gruppi Mondiali 1978. Alla storia è passata per la “mermelada peruana” (marmellata peruviana). Gli occhi del mondo si chiusero colpevolmente per quel campionato del mondo. Vergognosamente. I gol di Kempes coprirono le lacrime delle madri di Plaza de Mayo, la “guerra sucia”, la lotta senza quartiere della giunta militare ai presunti sovversivi, quei quasi 30 mila “desaparecidos” dei quali non s’è mai saputo più niente. Dissolti nel vento. L’Argentina giocava e vinceva, il paese sembrava rinchiuso in una campana di vetro. Le morti, il sangue, il dolore, gli stupri, le sparizioni. Niente di niente. In televisione soltanto la faccia vincente di capitan Passarella, quella da scugnizzo di Bertoni, i riccioli di Tarantini. Ma torniamo al calcio. Anche lo sport in quei giorni venne barbaramente assassinato. L’Argentina per arrivare in finale avrebbero dovuto vincere con tre gol di scarto e almeno 4 reti segnate, grazie all’ottima “differenza reti” del Brasile consolidata dal 3-1 contro la Polonia. I dirigenti brasiliani cercarono in ogni modo di correggere la di­sposizione che permetteva all’Ar­gentina di giocare un paio d’ore dopo la partita del Brasile, conoscendo così il risultato suf­ficiente per accedere alla fina­lissima. Ma non ci fu nulla da fare, i vantaggi di cui aveva usufruito il Cile nel ’62, l’Inghilterra nel ’66 ed in pratica di tutte le nazioni che hanno ospitato la Coppa del Mondo, vennero riven­dicati anche da Passerella & compagni e la disposizione restò immutata, ormai prassi consolidata. La partita si concluse 6-0 per l’Argentina che scavalcò il Brasile nel secondo turno, volando in finale (differenza reti 8-0 contro 7-1). Il portiere peruviano, l’oriundo di origine argentina Ramón Quiroga, che aveva fino a quella partita un rispettabile ruolino di marcia di sei gol subiti in cinque partite, fu sommerso da una mezza dozzina di gol. E L’Argentina, da parte sua, che aveva segnato sino ad allora col contagocce (aveva realizzato solo sei reti) si riscoprì una infrenabile macchina da gol.

 

Un valzer lento Austria-Germania Ovest 1-0: prima fase a gruppi Mondiali 1982.E’ passato alla storia come il “patto di non aggressione di Gijon”. Si arriva all’ultima giornata con le due squadre che passerebbero il turno a braccetto in caso di successo austriaco per 1-0. Anche la Germania Ovest, che aveva debuttato perdendo clamorosamente contro l’Algeria di Madjer e si era rialzata battendo 4-1 il Cile. L’esito del match è grottesco. Hrubesch segna dopo 10′ portando in vantaggio l’Austria. E tutto il resto è una stucchevole melina che punta soltanto a eliminare l’Algeria.

 

Soldi azzurri Italia-Camerun 1-1: prima fase a gruppi Mondiali 1982. Se ne parla ancora, inutile negarlo. Una partita che ad anni di distanza solleva ancora moltissimi interrogativi: e solo per amor di patria non sono stati accesi tutti i riflettori. L’Italia che ha pareggiato 0-0 con la Polonia e 1-1 con il Perù ha l’obbligo di non perdere per passare il turno, mentre il Camerun avrebbe la possibilità di farcela soltanto vincendo. Graziani apre le danze al 61′, ma soltanto un minuto dopo pareggia M’Bida. Finisce 1-1 e passano soltanto gli Azzurri, che poi si sveglieranno nel girone della morte con Argentina e Brasile e vinceranno la coppa. Ma su quella partita con il Camerun resta il macigno di una un’inchiesta di Oliviero Beha a dir poco affossata da problemi editoriali e diplomatici di varia natura, dove si affermava che l’Italia aveva comprato il pareggio…

L’incredibile dozzina Spagna-Malta 12-1: qualificazioni Europei 1984. Anche la Spagna ha il suo scheletro nell’armadio. Come non ricordare l’incredibile partita del dicembre 1983, quando le Furie Rosse erano a un passo dalla mancata qualificazione per il torneo che si sarebbe disputato in Francia l’estate successiva. La Spagna, giunta all’ultima partita del girone contro Malta, aveva bisogno di un 11-0 per staccare il pass eliminando l’Olanda. Insomma qualcosa hai confini della realtà. La Spagna vinse con 11 gol di scarto e volò all’Europeo con il verificarsi di un risultato mai registrato prima nella storia degli Europei tra qualificazioni e fase finale.

Amici cugini Inghilterra-Irlanda del Nord 0-0: qualificazioni Mondiali 1985. Affari di “famiglia”.Un grandissimo favore da parte dei cugini inglesi. Perché nell’ultima partita del gruppo di qualificazione per il Mondiale messicano, i padroni di casa affrontano l’Irlanda del Nord a Wembley con il pass già in tasca. Agli ospiti serviva un mezzo miracolo, tornarsene a casa con un punticino che varrebbe il Mondiale. Le cronache del tempo raccontarono di novanta interminabili minuti di sbadigli. Inghilterra brutta addormentata.

Argentina-Romania 1-1: fase a gruppi Mondiali 1990

Pareggi vincenti L’Argentina campione del mondo non parte bene, perdendo al debutto contro il Camerun di Omam-Biyik. Alla seconda partita però si rialzano con un 2-0 all’Urss e si arriva quindi all’ultima giornata della prima fase con uno scenario ben delineato. Se l’Argentina pareggia con la Romania, passa al turno successivo qualunque sia il risultato di Camerun-Urss. E lo stesso vale per i rumeni. Non a caso, finisce 1-1. Apre Monzon al 63′ e pareggia a stretto giro di posta Balint (68′). La Russia vince 4-0 contro il Camerun ma è fuori. Una scena molto simile si verifica sempre a Italia ’90 tra Olanda e Irlanda, che pareggiando 1-1 eliminano l’Egitto.

Selecao col freno a mano Brasile-Norvegia 1-2: fase a gruppi Mondiali 1998. Il Brasile vince senza impressionare le prime due partite con Scozia e Marocco, arrivando all’appuntamento finale del Gruppo A con già la qualificazione in tasca. La Seleçao opera un moderato turnover e si porta in vantaggio con Bebeto al 76′. Ma poi smette di giocare e tra 83 e 87′ arriva la rimonta servita da Tore Andre Flo e Rekdal (su rigore discusso) che porterà avanti entrambe le nazionali. A scapito del Marocco, ovviamente, al quale non bastò battere 3-0 la Scozia.

Il biscotto del nord Svezia-Danimarca 2-2: fase a gruppi Europei 2004

Il biscotto più conosciuto in Italia, perché ci vide vittime sacrificali. Una partita che ha moltissime similitudini con la situazione attuale della squadra di Prandelli. Anche quella volta l’Italia non era riuscita andare due pareggi nelle prime due giornate e un 2-2 tra Svezia e Danimarca avrebbe condannato gli uomini del Trap a una eliminazione anche in caso di successo sulla Bulgaria. Gli azzurri vincono la loro partita, ma nella sfida nordica è come da copione 2-2.