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Monti attacca Confindustria: le critiche di Squinzi danneggiano lo spread e le imprese

Monti attacca Confindustria: le critiche di Squinzi danneggiano lo spread e le imprese

Il prossimo Eurogruppo, dopo quello di domani, e’ in programma per il 20 luglio. La conferma, ai microfoni di Sky Tg24, arriva dal ministro delle Finanze francese Pierre Moscovici nel corso di un incontro promosso dal Circle des economistes ad Aix en Provence a cui partecipa anche il presidente del Consiglio Mario Monti.

La data era gia’ stata ipotizzata dal premier Monti che lo scorso 3 luglio aveva detto che il 20 avrebbe potuto tenersi un vertice straordinario dei ministri delle Finanze dell’area euro, dedicato ancora ai meccanismi di stabilizzazione dell’Eurozona, dopo l’accordo raggiunto al Consiglio Ue del 29 giugno scorso.

Oggi nel suo intervento Monti ha lanciato un monito. In Europa ”a differenza della fase precedente dove c’era una integrazione economica reale ”all’interno dei paesi emergono divergenze” che riportano ”in auge vecchi pregiudizi pericolosi che rischiano di minare la tendenza questa integrazione”. E ha speso poche ma efficaci parole contro il presidente della Confindustria Squinzi e le sue ultime considerazioni negative sulla Spending Review: “Dichiarazioni di questo tipo, come è avvenuto nei mesi scorsi, fanno aumentare lo spread e i tassi a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito a non fare danno alle imprese”.

Secondo il premier, in questi giorni alle prese con delicatissime operazioni di tagli alla spesa pubblica, le critiche da parte di figure istituzionali come Squinzi hanno effetti molto negativi sui mercati e sulle valutazioni delle organizzazioni internazionali. “Quindi – precisa – suggerirei di fare più attenzione non tanto per rispetto al Governo, che evidentemente non lo merita sulle basi di ciò che viene detto, ma per le imprese”

Secondo il premier, gli spread non scendono perchè “non c’è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell’Eurozona e, forse, nel caso dell’Italia, c’è anche un pò di incertezza su quello che succederà nella governance dell’economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni”.
Il premier ha messo anche in guardia sulle difficolta’ dell’Europa a gestire ”le differenze di credito e di debito. Se dobbiamo arrivare a una creditocrazia, sarebbe poi molto difficile costruire la governance dell’Europa”.

Quanto poi al nostro Paese, “è curioso che l’Italia sia considerata dai colleghi del Nord come un Paese debitore anche se non ha richiesto mai aiuti. E, anzi abbiamo contribuito come gli altri, ovvero in proporzione alla grandezza, al sostegno di Grecia, Irlanda, Portogallo e ora Spagna”.

”Sono un po’ incerto sul fatto di perseguire un’integrazione economica e politica basata solo sull’Eurozona – ha sottolineato ancora Monti parlando al ‘Circle des economistes’ ad Aix en Provence -. So che questa in Francia e’ la visione piu’ diffusa, ma io ho un po’ di remore su questo. Sarebbe meglio non isolarci troppo dal resto dei paesi dell’Unione che non fanno parte dell’eurozona”.

Il presidente del Consiglio si dice “moderatamente ottimista, anche se stiamo attraversando una grande crisi”. Monti guarda agli anni dal 1995 a oggi e sottolinea: ”Vediamo che l’Europa ha costruito una grande integrazione, un mercato e regole comuni e persino una costituzione. Gli stati Uniti quanto ci hanno messo?”.

”Concludo dicendo che proprio perche’ ci sono, almeno temporaneamente, delle differenze tra i vari Paesi nelle decisioni comuni, sia importante che il Paese che in questo momento storico ha un grande ruolo nella determinazione delle poltiche, cioe’ la Germania, dovrebbe essere anche il Paese, come lo e’ stato nella storia, che rimanga ancora piu’ ancorato ad una visione piu’ chiara e ordinata”.

Il Professore conclude quindi il suo intervento strappando una risata della platea. “Sarei onorato di poter commentare sui problemi e i dubbi che sono emersi dal Consiglio europeo piu’ recente, ma purtroppo non c’e’ tempo…”.