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Spagna, la protesta dei minatori arriva a Madrid. Scontri alla “Marcha negra”

Aumento di tre punti dell’Iva dal 18 al 21 per cento e soppressione della tredicesima per gli statali. Queste alcune delle misure di austerity che il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato oggi in Parlamento, misure volute con l’obiettivo di ridurre il deficit di 65 miliardi di euro in due anni e mezzo.
Misure, quelle prese da Madrid, che la Commissione europea “accoglie con favore”. Nelle scorse ore Bruxelles, prima delle dichiarazioni di Rajoy aveva visto l’Ecofin concedere a Madrid un anno in più, fino al 2014, per riportare il deficit sotto il 3%.
Le nuove misure, ha detto Simon O’Connor, portavoce del commissario agli Affari economici e monetari, “sono un passo importante per assicurare il rispetto degli obiettivi di bilancio per quest’anno e accogliamo con favore la determinazione del governo” di Mariano Rajoy.
Intanto violenti scontri tra i manifestanti della ‘marcha negra’ e gli agenti antisommossa si sono verificati tra le 13.00 e le 14.00 di oggi di fronte al ministero dell’Industria di Madrid.
Il gruppo di minatori e simpatizzanti, che da questa mattina protesta contro i tagli ai sussidi statali nel settore, è giunto davanti la sede del Ministero dell’Industria alle 12.30. Ma già dalle 13 il clima si è fatto più teso, quando alcuni manifestanti hanno provato ad abbattere le barriere messe a protezione della struttura e lanciato ininterrottamente contro gli agenti ogni tipo di oggetto, petardi, bottiglie e pietre. Alle 13.45 la polizia ha reagito scagliandosi contro i manifestanti con manganelli e proiettili di gomma: 76 i feriti in seguito agli scontri di cui 33 sono agenti. Dalle vie limitrofe sono giunti sul posto decine di agenti. L’aumento della tensione ha coinciso con l’arrivo dei veri protagonisti della manifestazione, i 200 minatori che hanno percorso 400Km a piedi da Asturias, Castilla y Leòn e Aragòn fino ad arrivare a Madrid. Cinque le persone arrestate.
Alle 14.00 i leader sindacali della “marcha negra” hanno letto le loro rivendicazioni su una pedana collocata vicino la fermata della metro di Madrid Cuzco, mentre la battaglia si concentrava alle porte del Ministero della Difesa e nei pressi dello stadio Bernabeu, dove si trovano i pullman dei manifestanti.