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Spending review, sindaci in piazza contro i tagli del governo: il 24 luglio manifestazione davanti al Senato

I tagli lineari nel pubblico impiego sono lontani dai criteri e dalle scelte che sarebbero coerenti con un’effettiva spending review. E’ quanto sottolinea il servizio Bilancio del Senato, nella nota di lettura al decreto legge approdato in Parlamento. Secondo i tecnici andrebbe inoltre chiarito se le riduzioni degli organici, insieme al blocco del turn over stabilito negli ultimi anni, ”possano comportare nei prossimi anni difficoltà a soddisfare i fabbisogni minimi di funzionamento delle medesime amministrazioni”.
A tale proposito, si legge nel documento, ”sarebbe utile una valutazione dell’effettivo impatto del complesso di tali misure sul funzionamento delle amministrazioni”. Questo, si sottolinea, anche per ”escludere dubbi sul rischio di un incremento della spesa che si potrebbe registrare per il ricorso a lavoro interinale, a progetto”. Un aspetto che ”rischierebbe di vanificare, almeno in parte, i risparmi attesi medio tempore dalle riduzioni”.
I tecnici del servizio Bilancio del Senato affermano inoltre che dalla soppressione delle province ”potrebbero emergere profili onerosi di tipo straordinario in relazione al passaggio delle funzioni ai comuni”. Altri costi potrebbero derivare dal ”venir meno di economie di scala, connesse allo svolgimento di funzioni, ora accentrate nelle province e successivamente al trasferimento, frammentate tra diversi comuni”.
I tecnici osservano poi che il gettito che si stima dovrà arrivare dai risparmi di spesa è ”incerto”, mentre le maggiori entrate che si otterrebbero dall’incremento dell’Iva sono certe. ”L’incremento delle aliquote Iva ha un effetto certo e immediato sia in termini di competenza che di cassa”, mentre secondo i tecnici ”i risparmi di spesa possono presentarsi incerti sia nell’ammontare che nei tempi di recupero”.
Intanto, mentre è stato fissato a giovedì prossimo il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto legge spending review, nella commissione Bilancio, i sindaci intanto si preparano a scendere in piazza il 24 luglio davanti al Senato per dire a gran voce ai gruppi parlamentari che “il peso dei tagli della spending review è enorme e insopportabile”. Ad annunciare la manifestazione è stato il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani Graziano Delrio, al termine della riunione dell’ufficio di presidenza della stessa Anci.
Delrio ha ricordato che fin dall’inizio i sindaci hanno espresso sui tagli previsti dalla spending review alla spesa pubblica “fortissime perplessità rispetto alla metodologia usata dal governo: sono stati annunciati tagli agli sprechi e alle inefficienze, ma in realtà così faranno tagli lineari ai servizi e sulla pelle viva dei comuni. I sindaci – ha aggiunto – si troveranno davanti due alternative: tagliare i servizi oppure aumentare l’imposizione fiscale”.
“Noi crediamo invece che si possa accelerare sui costi standard – ha proseguito – se i tagli saranno lineari lo sforzo chiesto ai comuni sarà quello di tagliare un quarto della spesa corrente, che si aggiunge agli otto miliardi di risparmi già fatti negli anni. Ciò significa che tra il 2007 e il 2016 avremo ottenuto e dato allo Stato 22 miliardi di euro di contributo”.
La manifestazione del 24 luglio consisterà in una convocazione straordinaria del comitato direttivo dell’Anci di fronte al Senato e i comuni chiederanno “di essere ricevuti dal presidente Schifani”, ha annunciato Delrio. “Se il governo accettasse che gli stessi risparmi vengano ottenuti ad esempio ridiscutendo i contratti con le banche noi saremmo felici di registrare questi cambiamenti, ma ad oggi – ha concluso – mi sembra che l’obiettivo sia proprio quello dei tagli”.
Per il sindaco di Roma e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Gianni Alemanno, “il provvedimento è ambiguo e non si ravvede con chiarezza dove è il taglio allo spreco”. Secondo Alemanno se si continuerà su questa strada “molti comuni rischieranno o andranno in default e altri saranno costretti ad aumentare le tasse”. Le misure, secondo il primo cittadino, scaricano il problema sui comuni: “Sono necessari emendamenti e l’Anci farà degli emendamenti propositivi a tutti i gruppi parlamentari”. Alemanno ha spiegato di aver già fatto presente che “l’entusiasmo generico sulla spending review è fuori luogo ed è necessario che ci sia una presa di coscienza e una assunzione di responsabilità: è una falsa spending review, si tratta di un taglio”.