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Corona non rispetta il coprifuoco imposto dal giudice: indagato per violazione di sorveglianza speciale

Nuova incriminazione per Fabrizio Corona. L’ex agente dei fotografi dei vip è stato sorpreso la scorsa notte in un locale a Milano nonostante sia sottoposto al divieto imposto dai magistrati di uscire da casa dalle 21 alle 7. Per lui è scattata così una nuova indagine per violazione delle prescrizioni connesse alla sorveglianza speciale. E’ accaduto ieri notte quando due poliziotti liberi dal servizio lo hanno notato in un bar di via Eustachi e hanno avvertito i colleghi della centrale. Sul posto è arrivata una volante che ha identificato Corona. Lui si è giustificato dicendo di aver solo voluto bere una birra con amici. Poi, senza opporre resistenza, ha lasciato che gli agenti lo riaccompagnassero a casa.
E’ da qualche settimana che Fabrizio Corona è sottoposto al regime della sorveglianza speciale. I giudici di Milano, infatti, lo hanno ritenuto persona “pericolosa per la sicurezza e per la pubblica moralità” e hanno disposto che per un anno e mezzo dovrà chiedere il permesso alla polizia ogni volta che vorrà uscire di casa.
Non solo. L’ex agente dei paparazzi non potrà comunque lasciare la propria abitazione dalla sera alla mattina (dalle 21 alle 7), dovrà lavorare con regolarità e “vivere onestamente”. E’ quanto scritto nel provvedimento relativo all’applicazione della misura di sorveglianza speciale chiesta dalla Direzione distrettuale antimafia per l’ex agente dei fotografi, disposta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano. Misura che si accompagna al ritiro della patente.
La sorveglianza speciale è una misura di prevenzione prevista per le persone ritenute “pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità”. E il protagonista di Vallettopoli ha fornito più di un elemento per essere considerato tale nei 73 tra precedenti e controlli di polizia agli atti del procedimento.
La Dda aveva chiesto di applicare a Corona la sorveglianza speciale per 3 anni e mezzo, ma i giudici gli hanno fatto uno sconto di due anni, ritenendo “congruo” il periodo di un anno e mezzo “al fine di esercitare un efficace controllo sul predetto.
Queste tutte le prescrizioni: “Fissare la propria dimora e di farla conoscere, entro trenta giorni dal presente decreto, alla competente autorità di Ps – che provvederà a redigere il verbale di formale sottoposizione agli obblighi imposti – non allontanandosi dalla predetta dimora senza preventivo avviso alla medesima autorità”.
Quindi “svolgere una regolare attività lavorativa”, “vivere onestamente”, ” rispettare le leggi”, “non associarsi abitualmente a persone che hanno subito condanne e/o sono sottoposte a misure di prevenzione e/o sicurezza”, “non rincasare la sera più tardi delle ore 21 e di non uscire la mattina prima delle ore 7 senza comprovata necessità e senza averne dato tempestiva notizia all’autorità locale di P. S.”, “non detenere e portare armi”, “non partecipare a pubbliche riunioni”. In teoria, se Corona dovesse violare qualcuna di queste misure, come è accaduto questa notte, dovrebbe scattare prima un aggravamento con prolungamento delle prescrizioni, poi eventualmente l’arresto. Ma questo lo stabiliranno ora i giudici.