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Province, la forbice del governo: escluse quelle con più di 350 mila abitanti. Salve 43, le altre 64 dovranno essere accorpate

Il Cdm “ha definito i criteri per il riordino delle province (dimensione territoriale e popolazione residente) previsti dal decreto sulla spending review”. Si legge nel comunicato diffuso al termine del Cdm di questa mattina a palazzo Chigi. “In base ai criteri approvati -si spiega- i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati”.
“Nei prossimi giorni – si legge nel comunicato del Cdm – il Governo trasmetterà la deliberazione al Consiglio delle autonomie locali (Cal), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali (in mancanza, la deliberazione verrà trasmessa all’organo regionale di raccordo tra Regione ed enti locali). La proposta finale sarà trasmessa da Cal e Regioni interessate al governo, il quale provvederà all’effettiva riduzione delle province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura”. “Le nuove province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto ‘Salva Italia’). La soppressione delle province che corrispondono alle Città metropolitane (10 in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze) avverrà contestualmente alla creazione di queste, entro il 1° gennaio 2014″.
In tutto ci saranno 40 Province e 10 Città metropolitane.
Il Cdm ha inoltre deciso di non accorpare le festività nazionali “per tre ragioni”, si spiega nel comunicato al termine della riunione di oggi a palazzo Chigi. La prima è che “secondo le stime della Ragioneria generale, la misura non dà sufficienti garanzie di risparmio”. Inoltre, non esistono “previsioni normative” a livello europeo “che accorpino le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni”. “In alcuni Paesi (ad esempio la Germania, l’Austria e la Spagna) la celebrazione delle festività dei Santi Patroni rientra nell’autonoma determinazione delle autorità locali che le fanno coincidere col giorno a questi dedicato nel calendario gregoriano. Nei Paesi anglosassoni – ad esempio in Irlanda e in Scozia – i Santi Patroni delle principali città sono riconosciuti e celebrati, con giornate festive stabilite a livello statale. Infine, perché l’attuazione della misura nei confronti dei lavoratori privati violerebbe il principio di salvaguardia dell’autonomia contrattuale, con il rischio di aumentare la conflittualita’ tra lavoratori e datori di lavoro”, si conclude.
Ed, infine, “perché l’attuazione della misura nei confronti dei lavoratori privati violerebbe il principio di salvaguardia dell’autonomia contrattuale, con il rischio di aumentare la conflittualità tra lavoratori e datori di lavoro”.
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto che recepisce la normativa comunitaria in materia di recupero dei vapori di benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio. Il provvedimento è stato presentato su proposta del ministro per gli Affari europei e del ministro dell’Ambiente dopo l’esame preliminare del 19 marzo 2012 e i pareri della Conferenza Unificata e delle Commissioni parlamentari competenti. I vapori di benzina emessi infatti dovrebbero essere recuperati per limitare l’emissione di vapori nocivi nell’atmosfera. I vapori contribuiscono all’emissione nell’atmosfera di sostanze inquinanti come il benzene e l’ozono troposferico, che comportano danni alla salute umana,in particolare per gli addetti alle pompe di benzina, e all’ambiente.