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Il prezzo della crisi: buste paga ferme, il posto fisso solo per due assunti ogni dieci

Il prezzo della crisi: buste paga ferme, il posto fisso solo per due assunti ogni dieci

Nel terzo trimestre del 2012 le assunzioni a tempo indeterminato, sul totale delle assunzioni dirette, rimangono ferme al 19,8%, esattamente come nei tre mesi precedenti (aprile-giugno). Il dato è contenuto nel bollettino trimestrale realizzato da Excelsior, il sistema informatico per l’occupazione e la formazione. Nei 4 trimestri precedenti a questi ultimi due, la percentuale di assunzioni stabili era stata compresa fra il 27% e il 34%.

La forte contrazione delle assunzioni ‘dirette’, si legge nel rapporto, ”sarà attenuata dal maggior numero di contratti di lavoro atipici che le imprese prevedono di attivare nel trimestre”, che complessivamente saranno oltre 66.700, vale a dire 7.850 in più rispetto ai 3 mesi precedenti. Essi riguarderanno quasi 21.600 lavoratori interinali (-4.400), quasi 23.900 lavoratori a progetto (-1.200) e oltre 21.300 tra lavoratori a partita Iva, lavoratori occasionali e altri non dipendenti (+13.450).

Nel complesso si avranno quindi 42 contratti atipici ogni 100 contratti di assunzione diretti (25,8 nel 2° trimestre), e 25 contratti di lavoro ‘non dipendente’ ogni 100 contratti di lavoro dipendente (diretti o interinali). Quasi il doppio rispetto ai 13 del trimestre precedente.

L’innalzamento di questi rapporti, si spiega, ”è in parte determinato dalla forte contrazione dei contratti di lavoro stagionali, ma al tempo stesso rappresenta un segnale, non isolato, di una crescente tendenza al ricorso a forme contrattuali a termine, finalizzate cioè a un obiettivo aziendale ben preciso e circoscritto nel tempo”.

Di questa tendenza, del resto, un primo segnale è dato dalle stesse assunzioni stagionali, che pur riducendo la propria incidenza dal 52 al 44,6% mantengono una quota superiore di oltre 10 punti rispetto a quella del 3° trimestre dello scorso anno. L’indagine, nelle sue linee generali e attraverso alcuni indicatori specifici, ”conferma la svolta in senso peggiorativo della domanda di lavoro, non solo o non tanto in termini quantitativi, ma per lo stato di incertezza in cui le imprese devono programmare l’acquisizione delle risorse umane”.

Le assunzioni previste dalle imprese dell’industria e dei servizi nel terzo trimestre sono 158.840, quasi 3.800 in meno rispetto a quanto previsto nello stesso periodo dello scorso anno. Questa contrazione tendenziale relativamente modesta (-2,3%) e fortemente attenuata rispetto a quelle dei primi 2 trimestri dell’anno, è la risultante di andamenti contrapposti tra assunzioni ‘non stagionali’ (18.740 in meno) e assunzioni stagionali (quasi 15 mila in piu’). Variazioni che, si osserva nel bollettino, in entrambi i casi sembrano contraddire il forte peggioramento in atto delle condizioni del mercato del lavoro, ma che trovano alcune spiegazioni”.