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Case di lusso, il mercato non conosce crisi ma gli acquirenti sono in maggioranza stranieri

In un mercato immobiliare in forte difficoltà, il settore del lusso fa registrare una tendenza opposta, con prezzi in salita e richieste in crescita, soprattutto se ci si concentra sugli acquirenti stranieri. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Immobiliare.it in collaborazione col portale internazionale LuxuryEstate specializzato negli immobili di alto pregio.
“Dividendo le ricerche sugli immobili di prestigio fra acquirenti italiani e stranieri -ha spiegato Carlo Giordano, amministratore delegato di Gruppo Immobiliare.it – abbiamo rilevato che, dal 2009, la quota di potenziali acquirenti provenienti dall’estero e’ cresciuta del 23%. Oggi l’11% di chi cerca un immobile di prestigio in Italia non e’ residente nel nostro Paese”.
Se e’ pur vero che il settore del lusso non ha mai vissuto una vera e propria crisi, dall’analisi condotta sugli annunci pubblicati negli ultimi tre anni, e’ evidente come, in corrispondenza con l’entrata in vigore dello scudo fiscale italiano, il mercato degli immobili di alta gamma abbia registrato una vera e propria impennata, con un aumento nelle ricerche pari a +28% nel primo trimestre del 2010
Cosi’ come avvenuto in Francia, dove l’elezione del socialista Hollande ha scatenato timori fra chi ha redditi tassabili di alto valore, prime fra tutte le dimore di lusso, oggi anche in Italia la paura di imposte patrimoniali legate a case di questo tipo potrebbe far registrare una lieve flessione nelle ricerche.
I due portali hanno stimato la riduzione nell’ordine del 13%, dato comunque, vista la particolare natura degli acquirenti, non influente sull’effettiva conclusione delle compravendite. Gli stranieri che comprano una casa di prestigio in Italia, sempre secondo l’indagine, continuano a preferire mete ben conosciute. Si orientano principalmente su appartamenti con vista nelle citta’ d’arte o di affari italiane (Roma e Milano), ville in localita’ turistiche di chiara fama internazionale (Cortina, Costa Smeralda, Santa Margherita) o casali di alta gamma nelle campagne toscane e umbre.
Guardano ancora con diffidenza, invece, ai cosiddetti immobili di prestigio ‘potenziale’ (attici in nuove torri nelle grandi metropoli, nuovi interventi in zone di pregio delle citta’ italiane o, ancora, ristrutturazioni di case nobili in localita’ meno frequentate dalle e’lites internazionali).
Potenziali acquirenti di nazionalità diversa orientano le loro ricerche verso aree sostanzialmente differenti. I tedeschi, storicamente interessati ad investimenti in aree piu’ ‘raggiungibili’ (principalmente la riviera adriatica e i laghi del nord), oggi hanno ampliato il loro raggio di azione alla Toscana e al Salento. I francesi si polarizzano fra la Liguria (che raccoglie il 21% delle loro richieste), la Toscana e Roma. I russi, che fino ad oggi sembravano non avere alcun interesse ad investimenti fuori dalla Sardegna, stanno cominciando ad comprare anche a Roma (dove non cercano mai meno di 5 vani) e nella Costiera Amalfitana (15% del totale delle ricerche provenienti dall’area della Russia).
Capitolo a parte per gli inglesi, ormai una vera e propria comunità nel Chianti, grazie alla sterlina forte hanno aumentato notevolmente le loro ricerche di immobili di lusso in Italia (+12% dal 2009) e pur continuando a preferire i colli toscani, molti fra i piu’ facoltosi sudditi di Sua Maesta’ la Regina Elisabetta cominciano a cercare casa a Venezia e Roma (che raccolgono rispettivamente l11% e il 10% delle ricerche made in UK relative al lusso). Fra i nuovi investitori anche i Greci. Per quanto riguarda questi ultimi, la grave crisi economica in cui versa il loro paese ed il sempre piu’ diffuso timore di una possibile uscita dall’euro sta alimentando la corsa dei greci piu’ ricchi agli investimenti immobiliari all’estero. Le richieste da questo paese sono nate solo nel 2012, rappresentano l’1% del totale e sono concentrate su Milano e Roma con budget da 600.000 euro. Una nota importante, e valida trasversalmente per tutti gli acquirenti, e’ da farsi riguardo alle mete. Crescono velocemente, e sono probabilmente destinate ad essere la nuova Toscana, il Conero marchigiano e il Salento pugliese. In queste aree le ricerche, nell’ultimo triennio, sono aumentate rispettivamente del 31% e del 23%.