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Bologna, 32 anni dopo la strage: la città non dimentica. Cancellieri: Il dolore è ancora vivo

Bologna non dimentica la strage alla stazione di 32 anni fa, quando il 2 agosto del 1980 una bomba nella sala d’attesa uccise 85 persone, ne ferì altre 200 e portò paura e disperazione nella città. Oggi per le vie del capoluogo emiliano è stata organizzata una manifestazione e dopo due anni di assenza, per l’occasione tornerà un rappresentante del governo: sarà presente il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Che ai microfoni di Radiouno ha spiegato: “Partecipo alla commemorazione del 2 agosto con molta commozione, perché avendo fatto il commissario a Bologna so cosa significa per la città la ferita della strage e quanto il dolore sia ancora vivo”.
“Mi piace essere vicina ai bolognesi e sono orgogliosa di poter rappresentare il Governo e di essere accanto ai cittadini per vivere insieme questo momento molto delicato”, ha aggiunto il ministro, che incontrerà i famigliari delle vittime della strage in Comune, prima della cerimonia pubblica, per parlare con loro.
“Ho avviato questa prassi quando ero commissario per avere un momento più intimo in cui confrontarsi, parlare con loro e ascoltare le loro ragioni”, spiega il ministro, che però specifica che sarà presente anche sul palco ufficiale in stazione, a fianco del sindaco e del presidente dell’associazione famigliari delle vittime”.
Una presenza, quella del ministro Cancellieri, accolta con soddisfazione dal presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi. ”Il ministro mi ha appena telefonato, sarà a Bologna in rappresentanza del Governo. Siamo davvero molto contenti”.
Il 2 agosto del 1980 una valigia carica di tritolo esplosa in una delle stazioni più affollate d’Italia. Ottantacinque morti, 200 feriti, panico e distruzione. E’ forse la pagina più oscura della storia del dopoguerra. Un eccidio senza precedenti, in cui al sangue si mescola l’intrigo e il dramma di una verità che non convince fino in fondo. Per la strage di Bologna sono stati condannati in via definitiva Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. La procura di Bologna ha aperto sulla strage un fascicolo bis e indagato due terroristi di sinistra, Christa Margot Frolich e Thomas Kram, tedeschi entrambi ex membri del gruppo di Carlos lo Sciacallo. Eppure la verità su ciò che accadde quel 2 agosto del 1980 sembra essere ancora lontana.
I mandanti dell’attentato non sono mai stati chiariti e nuove piste continuano a spuntare continuamente. Mentre la ricchissima e sempre nuova pubblicistica sulla materia dimostra che sono in pochi ad accontentarsi della verità giudiziaria finora accertata, una verità che lascia aperti tanti punti interrogativi. Bologna resta uno dei misteri italiani.
Ecco le fasi principali di questa lunghissima vicenda:
- 2 AGOSTO 1980: Sono le 10.25 di una caldissima mattina di meta’ estate, il 2 agosto del 1980, quando una bomba esplode nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna . Lo scoppio e’ violentissimo: provoca il crollo delle strutture sovrastanti le sale d’aspetto di prima e seconda classe dove si trovano gli uffici dell’azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina e investe anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. Il bilancio finale e’ di 85 morti e 200 feriti.
- GIUGNO 1981: Si costituisce l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage con lo scopo di ”ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta”. Nei successivi processi si costituira’ in qualita’ di parte civile, e dara’ un impulso significativo a tutte le fasi della vicenda, dall’inchiesta all’ultimo gradi di giudizio.
- 25 LUGLIO 1984: L’Associazione tra i familiari consegna al presidente del Senato Francesco Cossiga una proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione del segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo.
- 11 LUGLIO 1988: La sentenza di primo grado infligge 4 ergastoli: Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Massimiliano Fachini, Sergio Picciafuoco, tutti estremisti di destra. Dieci anni per depistaggio vengono inflitti invece a Licio Gelli, Francesco Pazienza, e ai due ufficiali del Sismi Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte. Sono condannati per banda armata Paolo Signorelli, Roberto Rinani, Egidio Giuliani, Gilberto Cavallini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Sergio Picciafuoco, Massimiliano Fachini.
- 18 LUGLIO 1990: La sentenza di appello assolve tutti dall’accusa di strage . C’e’ il concreto rischio che si debba ricominciare tutto dall’inizio.
- 12 FEBBRAIO 1992: Le sezioni penali unite della Corte di Cassazione decidono che il processo di appello deve ricominciare. Secondo la Suprema Corte la sentenza di secondo grado e’ ”illogica, priva di coerenza, scarsamente motivata, non ha tenuto conto dei fatti che precedettero e seguirono l’evento e in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi investigative che neppure la difesa aveva sostenuto”.
- 16 MAGGIO 1994: La nuova sentenza di appello conferma l’impianto accusatorio del processo di primo grado. Gli esecutori Mambro, Fioravanti e Picciafuoco vengono condannati all’ergastolo. Confermata l’accusa di depistaggio per Gelli, Pazienza, Musumeci e Belmonte. E la banda armata per Fioravanti, Mambro, Picciafuoco, Giuliani e Cavallini.
- 23 NOVEMBRE 1995: La Cassazione conferma il secondo processo di appello. Francesca Mambro e Valerio Fioravanti sono condannati definitivamente all’ergastolo quali esecutori della strage . Dall’ottobre 2000 Francesca Mambro gode della sospensione della pena per maternita’. Valerio Fioravanti ha usufruito del beneficio del lavoro fuori dal carcere. Proclamatisi sempre innocenti per la strage del 2 agosto 1980, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti hanno piu’ volte ribadito che qualora dovessero emergere elementi su cui fondare l’istanza, chiederanno la revisione del processo.
- 30 GENNAIO 2000: Il Tribunale dei minori assolve Luigi Ciavardini dal reato di strage , condannandolo invece per banda armata a tre anni e 6 mesi.
- 9 MARZO 2002: La sezione minori della Corte d’Appello di Bologna ribalta la decisione del Tribunale dei minori: Luigi Ciavardini viene condannato a 30 anni come esecutore dell’attentato. Per i giudici di secondo grado, infatti, Ciavardini avrebbe svolto ”un compito determinante, direttamente connesso alla materiale esecuzione del crimine”.
- 17 DICEMBRE 2003: La prima sezione penale della Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna di Ciavardini.
- 13 DICEMBRE 2004: La sezione minori della Corte d’Appello di Bologna , con un collegio diverso, torna a pronunciarsi sul caso Ciavardini dopo l’annullamento con rinvio della precedente sentenza da parte della Cassazione. L’ex Nar viene condannato a 30 anni di reclusione. Ora e’ in attesa che sul suo caso si pronunci la Cassazione.
- NOVEMBRE 2005: La procura felsinea apre un nuovo fascicolo d’indagine. La nuova inchiesta prende le mosse dalla pista mediorientale e dagli atti della commissione Mitrokhin, dalle cui carte emerge la presenza a Bologna il 1 agosto del 1980 del militante tedesco esperto di esplosivi Thomas Kram, del gruppo ”Cellule Rivoluzionarie”, il braccio destro del terrorista internazionale Carlos ‘lo Sciacallo’ detenuto in Francia dal 1994.
- 4 DICEMBRE 2006: Kram pone fine alla sua lunghissima latitanza e si costituisce alle autorita’ tedesche. Dopo essere rimasto a disposizione dei magistrati federali a Karlsruhe, il terrorista circa un mese dopo riesce a ottenere la liberta’ condizionale.
- 12 GENNAIO 2007: La Procura di Bologna presenta una rogatoria per poter sentire Kram come persona informata sui fatti e chiedere informazioni sulla sua presenza nel capoluogo emiliano l’1 agosto 1980, attestata dalla registrazione a suo nome di una stanza in un albergo sotto le Due Torri e il 2 ando’ via.
- 11 APRILE 2007: La seconda sezione penale della Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’ex Nar Luigi Ciavardini, che viene condannato con sentenza definitiva a 30 anni di reclusione per la strage .
- 24 MAGGIO 2007: Rivelazione choc di Stefano Sparti, figlio del principale testimone al processo per la strage del 2 agosto 1980: “Mio padre Massimo Sparti, nella storia del processo di Bologna ha sempre mentito. Si e’ sempre vantato, di fronte a noi, con altre persone, di avere le lastre di un’altra persona, relative ad una malattia che in realta’ lui non aveva, cioe’ il tumore”.
-19 AGOSTO 2011: La procura di Bologna, nell’ambito dell’inchiesta bis sulla strage alla stazione del 2 agosto 1980, iscrive nel registro degli indagati i terroristi tedeschi di estrema sinistra Thomas Kram e Margot Frohlich, entrambi legati al gruppo terrorista internazionale di Carlos lo Sciacallo.
- 26 LUGLIO 2012: L’inchiesta bis aperta dalla Procura del capoluogo emiliano sulla cosidetta ‘pista palestinese’ fa un passo avanti. Le autorita’ tedesche hanno infatti comunicato alla Procura emiliana di aver ricevuto la rogatoria internazionale che riguarda gli indagati Thomas Kram, Christa Margot Frohlich, ai tempi attivisti della sinistra rivoluzionaria tedesca, l’ex estremista della Raf Magdalena Kopp, ex moglie di Carlos, e Johannes Weinrich (Steve), ex braccio destro del terrorista venezuelano. La Germania smistera’ ora la rogatoria alle autorita’ delle Land, ovvero degli Stati federali tedeschi, dove i 4 risiedono, per attivare le procedure di loro competenza. Quindi queste ultime si metteranno in contatto con i magistrati italiani.