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Alleanza Pd-Sel, esperti scettici: Ancora da decifrare. Beppe Grillo non cala

Beppe Grillo resta il favorito di un’ipotetica corsa elettorale, strappando a Di Pietro il ruolo di ‘anti-Casta’, mentre il centrosinistra lancia messaggi ancora non del tutto decifrabili dagli elettori. Tuttavia, gli scenari del momento, tra pausa vacanze e fluidità delle coalizioni, inducono gli esperti di sondaggi a mostrare una certa cautela. “I tempi non sono ancora maturi per una risposta coerente sugli orientamenti dell’opinione pubblica rispetto al rimescolamento delle carte della politica”, dice Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto. “I voti -prosegue- non si inventano, chi vota Idv resta Idv, chi vota Pd resta Pd. Di nuovo c’è solo che chi non ha intenzione di votare nessuno di questi si lancia sul M5S di Grillo che accumula sempre più voti, essendo il partito degli scontenti, con sfumature -conclude Piepoli- neanche troppo velate, di qualunquismo”.
Per Maurizio Pessato, presidente della Swg, è troppo presto per i numeri. “Fare delle vere e proprie valutazioni è difficile. Sul fronte del centrosinistra, in particolare, la gente non ha ancora ben chiaro quello che sta succedendo, al di là dell’esposizione mediatica. Di certo il Pd è più vicino a Sel che all’Idv, troppo orientato più su temi morali che di politica tout court. Il punto, comunque, sta nel capire come si muovono gli elettori più netti e decisivi”. “In questo contesto -continua Pessato- Grillo fa la sua parte, ma non farà alleanze, perché sono contrarie alla sua linea politica. I grillini non capirebbero nessuna forma di compromesso e il M5S perderebbe un elettorato che dall’ex comico si aspetta drasticamente una cosa sola: la riforma totale della politica”. “Su Casini invece -sottolinea- il problema è più corposo. Gli elettori di Casini sono da sempre, per formazione culturale, più a favore del centrodestra, ma non tutti sono pro Berlusconi, e questo può giocare a favore del leader Udc nel discorso delle alleanze con il centrosinistra”.
Anche per Luca Comodo, direttore del Dipartimento politico-sociale Ipsos, “agosto è il mese meno affidabile per fare sondaggi, ma una prima previsione riguarda Casini, il cui percorso è molto sensato. L’Udc guarda all’acquisizione di elettorato moderato dalle file del centrosinistra per ampliare i propri consensi”. “Per quanto riguarda l’Idv, invece -prosegue- il suo isolamento dipende da un ‘allontanamento-fuga’ del suo leader, ma è un’azione politica dalle difficili prospettive. Di Pietro ha sicuramente colto il senso di antipolitica dilagante in Italia, ma l’ha fatto senza rendersi conto che esiste già chi ha interpretato le voci degli scontenti: Grillo”. E a proposito del Movimento 5 stelle, Comodo aggiunge: “Il fenomeno Grillo è molto complesso, perché non raccoglie un elettorato in particolare, ma comprende antipolitici e delusi del centrodestra come del centrosinistra, e grazie alle proposte di cambiamento le adesioni al suo gruppo aumentano. Il suo limite, se così vogliamo dire, sta -conclude- nelle alleanze. Non può farne, sarebbe del tutto in contrasto con gli intenti programmatici della sua politica”.