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Omicidio Arrigoni, ergastolo per i due assassini dell’attivista italiano ucciso a Gaza nel 2011

Un tribunale militare di Hamas a Gaza ha emesso quattro condanne per il rapimento e l’omicidio del cooperante italiano Vittorio Arrigoni, ucciso ad aprile 2011. Due degli uomini sotto processo sono stati condannati all’ergastolo, un altro a 10 anni di carcere e il quarto a un anno.
I due palestinesi condannati all’ergastolo sono Mahmoud al-Salfiti e Tamer al-Hassasna. Khader Jiram è stato condannato a 10 anni di carcere per il rapimento e Amer Abu Houla a un anno per aver fornito la casa dove il corpo di Arrigoni fu ritrovato senza vita.
Attivista pro-palestinesi, il 36enne Arrigoni fu rapito a Gaza City la sera del 14 aprile 2011 da un gruppo jihadista salafita vicino ad al-Qaeda. Un video pubblicato su YouTube mostrava Arrigoni bendato e legato, mentre una voce accusava l’Italia di essere uno “stato infedele” e l’attivista di essere entrato a Gaza “per diffondere la corruzione”.
Nel video si lanciava un ultimatum, minacciando l’uccisione di Arrigoni il giorno successivo se non fosse stato scarcerato il leader del gruppo, Hisham al-Saedni, e di alcuni militanti jihadisti detenuti nelle carceri palestinesi. L’indomani il corpo senza vita di Arrigoni fu rinvenuto in un blitz dalle Brigate Ezzedin al-Qassam in un’abitazione di Gaza. La morte è avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 per strangolamento.