La7, Mediaset lascia la gara: ci siamo interessati all’acquisto su invito di Mediobanca

Mediaset non partecipa alla gara per Ti Media. E’ la stessa società a chiarirlo in una nota in cui interviene sulla possibile acquisizione della società di Telecom Italia ”al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni e voci interessate prive di qualsiasi fondamento”.
Mediaset dunque ”si vede costretta a intervenire sul caso Ti Media comunicando di aver ricevuto il 15 giugno 2012 un formale invito da Mediobanca a manifestare eventuale interesse per ottenere l’information memorandum relativo alla cessione. Interesse che è stato confermato da Mediaset il 22 giugno. Tuttavia, già a luglio l’esame dei dati in nostro possesso ha ribadito l’orientamento che ha sempre sconsigliato alla nostra società qualsiasi impegno relativo agli asset in vendita del gruppo Telecom. Orientamento che non si è mai modificato e che confermiamo a tutt’oggi”.
”Chiarita pubblicamente la nostra estraneità all’operazione fin da prima della pausa estiva, auspichiamo – si legge nella nota – che il processo di cessione prosegua con successo – e con nuove brillanti performance borsistiche – senza più utilizzare il nome della nostra società per creare visibilità’ e interesse intorno alla dismissione di un’attività in cerca di acquirenti che vanta risultati di bilancio da sempre negativi”.
Il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè, parlando del dossier per la cessione della controllata Ti Media, ha dichiarato: ”Nella valutazione della vendita de La7 c’è sicuramente il prezzo ma anche il progetto industriale”. Bernabè ha confermato che nel cda del 27 settembre prossimo, saranno esaminate le ”prime proposte” da parte dei potenziali acquirenti. In ogni caso, ha aggiunto, ”non vendiamo a qualunque prezzo”.
Bernabè ha ricordato che sul tavolo degli advisor per la cessione di Ti Media, Mediobanca e Citi, sono arrivate le offerte preliminari che, si è limitato a spiegare, sono ”parecchie”.
Il processo per la cessione della controllata ”è in corso”, ma, ha sottolineato Bernabè, ”quando si vende una società, si vende un progetto, delle professionalità, uno spirito aziendale, un avviamento”.
Bernabé non si è voluto sbilanciare sui nomi che circolano per la gara che ha ad oggetto Ti Media. ”Abbiamo degli advisor – ha detto – chiedetelo a loro”. Ti media ”ha un valore e ha accresciuto l’audience e la raccolta pubblicitaria in un momento drammatico per il mercato”, ha concluso.
Riguardo all’interesse di Murdoch per La7, Enrico Mentana, direttore del Tg La7, ai microfoni di ’24 Mattino – L’Italia si desta’, in onda su Radio 24, ha commentato: “News Corp di Murdoch per La7? Non ci sono controindicazioni. Perché stiamo parlando di gente che sa come si fa la televisione, che ha robuste dotazioni di diritti in library che potrebbe sinergizzare molto bene”.
Mentana, prima della nota di Mediaset, è poi tornato a parlare della sua posizione riguardo all’interesse, ormai tramontato, del Gruppo per La7: ”Mediaset è un player del mercato, non è Hitler – ha detto – Non sto a fare l’esame del dna agli eventuali compratori. Ho detto sin dall’inizio che il mercato è il mercato. Se una emittente è in vendita si faccia avanti chi vuole e poi se ha i requisiti e la compra non è che bisogna leccarsi le ferite. Tuttavia io ho spiegato che nel caso di Mediaset me ne andrei per un motivo di storia e di coerenza personale”.
Quanto al Gruppo Editoriale L’Espresso, sempre come possibile acquirente di La 7, Mentana ha affermato: “Lo dico con molta chiarezza: non è che me ne andrei se ci comprasse il Gruppo Editoriale L’Espresso, perché non ci sono controindicazioni, a differenza del gruppo di Berlusconi. Non ho mai lavorato con l’editore de L’Espresso e La Repubblica – ha aggiunto -, non mi hanno mai cacciato”.
Intanto, il Gruppo Editoriale L’Espresso, in relazione ”alle ripetute indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi a proposito di ipotetiche alleanze nella televisione digitale” ha precisato che ”non è in corso alcuna trattativa con Sky Italia” per l’acquisizione di Ti Media.
Il Gruppo ha precisato inoltre che ”intende proseguire in modo autonomo lo sviluppo delle proprie attività televisive”. ”Il rapporto commerciale con Sky Italia – si legge nella nota – riguarda principalmente l’affitto di capacità trasmissiva per il canale in chiaro Cielo e non ha alcun legame con l’attività di editore televisivo del Gruppo Espresso nel digitale terrestre”.