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San Raffaele, Pierangelo Daccò, l’uomo d’affari amico di Formigoni, condannato a 10 anni per bancarotta e associazione a delinquere

Il gup di Milano Cristina Mannocci ha condannato con rito abbreviato a dieci anni di reclusione Pierangelo Daccò, l’uomo d’affari accusato di concorso in bancarotta del San Raffaele. Per lui l’accusa aveva chiesto una pena a 5 anni e mezzo. Assolto, invece, Andrea Bezziccheri per il quale la Procura aveva chiesto una condanna a tre anni.

Secondo l’accusa, i due, in concorso con altre persone, avrebbero contribuito a creare il cosiddetto ‘sistema San Raffaele’ per formare fondi neri così da soddisfare le esigenze economiche del vecchio management e di chi gli era vicino. Oltre al concorso in bancarotta, Daccò è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, appropriazione indebita e distrazione di beni.”Potrebbe essere una sentenza con i piedi d’argilla” ha commentato il suo avvocato Giampiero Biancolella. Per il legale “gli elementi di condanna sono gli stessi per i quali la Cassazione aveva annullato la prima ordinanza di custodia cautelare” per Daccò. L’uomo d’affari è stato condannato anche a una provvisionale di 5 milioni da versare alla Fondazione Monte Tabor e ai tre commissari nominati al San Raffaele.