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Tasse, possibili riduzioni entro il 2013. In programma per fine anno anche interventi sull’Imu

Il governo sta valutando la possibilità di intervenire, entro la fine dell’anno, sull’Imu per arrivare ad una diversa distribuzione del gettito dell’imposta in questione nel rapporto tra Stato e Comuni.
Lo ha annunciato il sottosegretario al ministero dell’Economia, Vieri Ceriani, intervenendo in commissione Finanze della Camera, secondo quanto risulta dai resoconti stenografici di ieri. Sulla disciplina Imu, ha detto, ”si potrà intervenire più opportunamente”, con un provvedimento di ”legge ordinaria, che potrà essere approvato anche prima della fine dell’anno, e comunque in tempi rapidi”.
Quanto alla possibilità di trasferire l’intero introito ai Comuni, Ceriani ha spiegato che la proposta di attribuzione dell’intero gettito derivante dall’Imu ai comuni ”non sarebbe effettivamente realizzabile lasciando invariato l’importo del fondo di riequilibrio”. Una proposta di questo tipo potrebbe essere attuata attraverso due soluzioni tecniche: ”da un lato, una perequazione orizzontale con trasferimento di parte del gettito Imu dallo Stato al fondo di riequilibrio, dall’altro, la destinazione diretta di una quota del gettito derivante dall’Imu al fondo perequativo medesimo”. Il tema, da affrontare insieme all’Anci, ”dovrà essere oggetto di un’apposita iniziativa legislativa”.
Ceriani ha aperto anche alla possibilità di anticipare al 2013 l’attivazione del fondo per la riduzione delle tasse inizialmente prevista per il 2014. Dal canto suo il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, ha spiegato che il governo è impegnato per “creare le condizioni perchè dalla prossima legislatura si possano ridurre le tasse”.
Una richiesta, quella della riduzione del carico fiscale, che è tornata a chiedere anche Confindustria. “Basta con nuove tasse, gli italiani sono al limite della sopportazione”, ha detto infatti il numero uno degli industriali Giorgio Squinzi. “Bisogna rivedere nel suo complesso i meccanismi della spesa pubblica. Apprezziamo lo sforzo del governo ma -prosegue Squinzi- lo invitiamo ad alzare l’asticella. Razionalizzare la spesa pubblica deve diventare un’abitudine come facciamo nelle nostre aziende”.
Nessuna novità, invece, sul fronte della detassazione delle tredicesime e dell’ampliamento della no tax area: “Non mi risulta che siano allo studio. Sono boatos su provvedimenti che il governo prenderà la prossima settimana” a via XX settembre, dice infatti Ceriani.
Un altro provvedimento in arrivo riguarderà l’ampliamento del tetto di attivazione dell’Iva di cassa, il meccanismo grazie al quale l’imposta sul valore aggiunto diventa esigibile all’atto del pagamento dei corrispettivi fatturati. ”A breve -ha assicurato il sottosegetario- sarà emanato un apposito decreto interministeriale che amplierà fino a 2 milioni la soglia di attivazione del predetto meccanismo”.
Intanto, la Commissione Finanze della Camera ha dato il sua via libera alla delega fiscale. Il provvedimento arriverà nell’Aula della Camera mercoledì 10 ottobre. In aula, tuttavia, l’esecutivo è stato battuto su un emendamento del relatore che prevede il congelamento dell’accorpamento delle agenzie fiscali. Si “salvano” dunque l’Agenzia del Territorio, che doveva essere accorpata alle Entrate e i Monopoli che dovevano confluire nelle Dogane.. L’emendamento del relatore alla delega fiscale prevede complessivamente una “razionalizzazione organizzativa dell’amministrazione finanziaria”.
Saltano dalla delega fiscale anche le nuove tasse ‘verdi’. La Commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento che sopprime tutto l’articolo 14 che prevedeva la riforma della fiscalità indiretta con finalità ambientale.
Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha firmato il decreto sugli esodati con cui salvaguardare 55 mila lavoratori. Ad annunciare il varo del dl e’ l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, al termine dell’incontro su Termini Imerese. Tra questi saranno seicento i lavoratori del sito Fiat che andranno in pensione con le vecchie regole.