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Legge di stabilità, stop di Bersani: Rivedere sanità e scuola. Camusso: Manovra depressiva

“Credo che ci siano delle cose da aggiustare, benissimo la riduzione delle aliquote più basse ma siamo preoccupati per due cose”. Pier Luigi Bersani, arrivando all’incontro con le associazioni insieme a Nichi Vendola e Riccardo Nencini ha spiegato che su scuola e sanità la legge di stabilità è da rivedere.
“Serve una occhiata molto precisa agli effetti dei tagli alla sanità, voglio capire la questione sociale”, spiega il segretario del Pd che aggiunge: “Temo di sbagliarmi ma sotto le parole di ingegnerizzazione ci sono tagli di circa 6mila posti di lavoro degli insegnanti e si stabilisce che gli insegnanti di sostegno lavorano più di quelli di latino e greco”.
il va all’attacco della legge di stabilità, approvata ieri sera dopo 7 ore di Cdm. “Non c’è dubbio che è una manovra” e anche che sia una “manovra depressiva”, ha spiegato il segretario della Cgil Susanna Camusso parlando, a margine dell’incontro che Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Riccardo Nencini stanno tenendo con le associazioni.
“L’aumento dell’Iva ci sarà ed è tutto scaricato sul futuro governo -ha continuato -. Stiamo inoltre calcolando l’effetto sulle detrazioni, e dalle prime impressioni ci sarà un aggravio, mentre per gli incapienti, circa il 20% degli italiani, questa manovra si tradurrà in un secco aumento del costo della vita”.