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Legge di stabilità, stop della Cgil: Manovra depressiva. Allarme delle regioni: Così i servizi saranno compromessi

La Cgil va all’attacco della legge di stabilità, approvata ieri sera dopo 7 ore di Cdm. “Non c’è dubbio che è una manovra” e anche che sia una “manovra depressiva”, ha spiegato il segretario della Cgil Susanna Camusso .
“L’aumento dell’Iva ci sarà ed è tutto scaricato sul futuro governo -ha continuato -. Stiamo inoltre calcolando l’effetto sulle detrazioni, e dalle prime impressioni ci sarà un aggravio, mentre per gli incapienti, circa il 20% degli italiani, questa manovra si tradurrà in un secco aumento del costo della vita”.
Anche le Regioni esprimono “fortissima preoccupazione” in relazione alla legge di stabilità “motivata dal fatto che sulla sanità, l’istruzione e i servizi sociali insistono manovre che producono un taglio netto di moltissimi miliardi. Ciò – ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – compromette nei fatti la possibilità di erogare i servizi, in un momento di grave crisi economica”.
La legge di stabilità non convince neanche il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che plaude al taglio dell’Irpef ma chiede aggiustamenti su scuola e sanità. “Credo che ci siano delle cose da aggiustare – spiega -, benissimo la riduzione delle aliquote più basse ma siamo preoccupati” su sanità e scuola.
Per il leader di Sel Nichi Vendola “l’idea che si possa decurtare ulteriormente il finanziamento alla sanità nazionale è inaccettabile. Siamo vicini alla soglia di sopravvivenza – insiste -, è in discussione il diritto costituzionale alla salute. Si sta smontando la sanità pubblica perché c’è qualcuno che vuole privatizzarla. Reagiremo con durezza a questa manovra”. “Il malumore del Pd deve diventare un esplicito dissenso”, aggiunge il leader di Sel.
Anche il Pdl critica la legge di stabilità . In una conferenza stampa a Montecitorio Luigi Casero, responsabile economico del partito attacca: ”Per noi bisogna abbassare le tasse, tagliando la spesa e il debito. Il governo ha fatto un’operazione di marketing politico, perché in un momento di crisi come quello attuale si rischia di comprimere ancora di più i consumi”. Gli fa eco Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera: ”Hanno diminuito l’Irpef di un punto, ma dove prendono la copertura? Dall’aumento dell’Iva e questo non va bene”.
Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini esprime ”soddisfazione per il taglio delle aliquote Irpef per i redditi più bassi. Ci piacerebbe – aggiunge – che il taglio delle tasse fosse modulato intorno al numero dei componenti della famiglia”.
Dal governo a difendere la legge di stabilità è il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera . ”E’ una proposta di legge molto solida ed equilibrata che ha dentro di sé sia la conferma degli impegni per la stabilità dei conti pubblici sia l’opportunità di sviluppo”. Passera ha sottolineato poi che ”c’è una grande attenzione ai redditi più bassi con il taglio dell’Irpef”.
Riguardo alla questione esodati, il ministro ha dichiarato che nella legge di stabilità ”c’è qualche cosa per assicurare di coprire tutta la popolazione della categoria”.
In merito al taglio di un punto delle aliquote Irpef per i redditi più bassi, il ministro del Lavoro Elsa Fornero sottolinea: “E’ un segnale di attenzione alle fasce più deboli in una fase e in un momento di difficoltà, perché noi siamo ancora – e tutti gli italiani lo sanno e lo vivono anche molto amaramente, in una recessione molto dura”.
Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, precisa che con la legge di stabilità per la scuola ”in realtà non ci sono tagli”. ”Nella legge di stabilità – spiega – era previsto un contributo di 182 milioni che noi abbiamo rispettato, ma senza tagli diretti. E’ stato un contributo di generosità”.
Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, assicura: l’aumento dell’1% di Iva “non sarà una mannaia perché contestualmente abbiamo fatto un intervento sugli scaglioni bassi dell’irpef che è fondamentale”.
Per quanto riguarda la sanità, i tagli non toccheranno i servizi. Lo assicura il ministro della Salute Renato Balduzzi che dai microfoni di Sky sottolinea come le cifre circolate in queste ore sui tagli legati alla legge di stabilità siano state ‘disordinate’ e non precise. “Il definanziamento di 600 milioni -precisa- va ad interessare l’acquisto di beni e servizi non sanitari, come ad esempio lenzuola, e in misura minore dispositivi medici”. Laddove, spiega “il governo ha verificato ancora un margine, con scostamenti diffusi sul territorio nazionale, e quindi la possibilità di fare qualcosa di piu’. Ma al tempo stesso rispetto alle cifre un po’ disordinate che giravano ancora ieri sera, l’avere concentrato, ridotto il definanziamento e soprattutto averlo indirizzato e mirato su voci specifiche, dà l’idea di un lavoro forte fatto dal Governo, calato dentro il Servizio sanitario nazionale che rimane uno dei beni più grandi del nostro Paese”.