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“Corvo” al Viminale, il vicecapo della polizia Izzo dà le dimissioni ma Cancellieri le respinge: Non basta una lettera a rovinare una persona

Il vicecapo della Polizia, prefetto Nicola Izzo, chiamato in causa dal ‘corvo’ nell’inchiesta sui presunti appalti truccati al Viminale, avrebbe inviato questa mattina una email al Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli e al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, per annunciare le proprie dimissioni.  Lo stesso ministro le ha subito respinte: “Non basta una lettera anonima per rovinare una persona, parleranno la magistratura e gli accertamenti interni”. Le indagini preliminari avviate dalla procura di Roma in conseguenza dell’esposto anonimo si svolgono nel massimo riserbo. In procura comunque non viene smentito l’avvio dell’indagine che potrebbe determinare in tempi brevi la convocazione delle persone citate dall’anonimo per raccogliere ulteriori elementi di giudizio. L’indagine è affidata al pool di magistrati diretto dal procuratore aggiunto Francesco Caporale, gruppo che si occupa dei reati riguardanti la pubblica amministrazione. Oggi sulla vicenda è intervenuto il ministro Cancellieri. ”Ci stiamo guardando dentro – ha sottolineato – fin dall’inizio abbiamo preso molto seriamente la vicenda. Il Viminale è e deve essere una casa di vetro, un punto di riferimento per tutti. E non accetteremo mai che non sia così”. Quanto al ‘corvo’, ”ci piacerebbe conoscerlo - ha detto il ministro – vedere se sono uno, due o quanti sono”. Ed ha ribadito che oltre all’inchiesta della magistratura, ”di cui attendiamo gli esiti” sono in corso accertamenti all’interno del Viminale. ”Abbiamo preso molto seriamente la vicenda perché non sappiamo chi volesse colpire” il ‘corvo’, ”forse aveva anc