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San Vittore, abusi sui detenuti: arrestato il cappellano. Severino: Vicenda inaudita

Arrestato per violenza sessuale e concussione il cappellano del carcere di San Vittore a Milano. Per don Alberto Barin, classe 1961, oggi sono scattate le manette dopo che l’estate scorsa una delle sue 6 giovani vittime ha denunciato alla polizia penitenziaria gli abusi subiti.
Il giovane extracomunitario di origine africana ha raccontato agli agenti di essere stato violentato da un altro detenuto, poi ha confessato che ad abusare di lui era anche don Barin. Un racconto che gli agenti hanno verificato con tanto di intercettazioni ambientali e telecamere.
Don Barin, secondo l’accusa avrebbe ‘comprato’ le violenze sessuali in cambio di beni di prima necessità da almeno 6 detenuti, tutti giovani extracomunitari. Favori sessuali in cambio di sigarette, saponette o shampo o piccole somme di denaro, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Abusi e palpeggiamenti avvenuti in gran parte all’interno dell’ufficio del cappellano, nel carcere di san Vittore, o nell’abitazione del prete a pochi passi da piazza Filangieri.
Per 4 delle 6 vittime ci sono anche i filmati degli abusi perpetrati dal cappellano del carcere. Filmati che riprendono il prete mentre abusa delle sue vittime e dopo offre alle stesse saponette, shampo o sigarette, beni primari per chi è in carcere. Non solo: le telecamere sono state installate dagli uomini della Squadra mobile di Milano anche nella sua abitazione dove le vittime, una volta scarcerate per fine pena, venivano ospitate e abusate.
Una violenza aggravata anche dal ruolo del cappellano: il suo parere era fondamentale per ottenere il permesso di uscire dal carcere.”Credo che l’episodio se provato sarebbe di inaudita gravità: si tratterebbe di un abuso già grave di per sé che verrebbe a cadere oltretutto su persone in stato di soggezione fisica e psichica”. Così il ministro della Giustizia, Paola Severino, interviene a ‘Prima di Tutto’ su Radio Rai1 sulla vicenda del cappellano di San Vittore in manette perché sospettato di abusi sui carcerati.
La Severino aggiunge: “Quel che mi posso augurare è che sia un caso isolato, confido che la magistratura sappia trovare le prove e giudicare in maniera severa, decisa, puntuale e possibilmente celere. E’ un episodio che getta ombre che sarebbe peraltro ingiusto estendere oltre il singolo episodio”.