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Diffamazione, passa la norma “salva direttori”. Rinviato lo sciopero dei giornalisti previsto per lunedì


E’ stato rinviato lo sciopero dei giornalisti previsto per lunedì contro il ddl sulla diffamazione. Lo ha annunciato il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino sulla sua bacheca Facebook. “Una lettera impegno del presidente Renato Schifani e un invito della Fieg sono stati considerati elementi utili per una sospensione. Schifani ha aiutato Odg e Fnsi nella tormentata vicenda della legge sull’equo compenso. Il suo intervento meritava considerazione. La Fnsi renderà noti altri particolari”, scrive Iacopino
Poco prima il presidente del Senato Renato Schifani aveva “auspicato fortemente” che l’iniziativa potesse essere differita all’esito del voto finale dell’Aula di Palazzo Madama sul ddl relativo alla diffamazione. Voto che avrà luogo entro la giornata di lunedì. “L’eventuale rinvio della protesta -precisa Schifani- potrà consentire alle organizzazioni sindacali una valutazione complessiva del testo esitato dal Senato, destinato, tra l’altro, a successiva valutazione da parte della Camera dei deputati. Tutto ciò -conclude il presidente del Senato – costituirebbe garanzia di quel clima di coesione sociale di cui l’Italia ha bisogno”.
E in una nota della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, confermando che lo sciopero “puo’ essere differito” scrive che “domani saranno considerate e comunicate le modalità esecutive di tutte le iniziative di protesta in campo sempre a partire da lunedì prossimo per un allarme democratico alto”.
Il Senato ha approvato l’emendamento del relatore Filippo Berselli (Pdl) al ddl sulla diffamazione che sanziona, per il reato, il direttore o il vice direttore della testata con una pena pecuniaria escludendo la pena del carcere, mentre prevede per il giornalista la detenzione fino ad un anno. A favore si sono espressi 122 senatori, contrari 111, 6 astenuti. A votare sì sono stati Pdl e Lega. Hanno votato contro Pd, Idv, Udc, Api-Fli.
Precedentemente il governo è intervenuto in aula, con il sottosegretario alla Giustizia Antonino Gullo, per comunicare la contrarietà “per ragioni tecniche” alla proposta in quanto incidente sul sistema dei reati in concorso previsto dall’art.110 del Codice penale, oltre che sull’art.57 relativo ai reati a mezzo stampa.
L’esame del ddl sulla diffamazione in aula al Senato si è interrotto alle 12. Riprenderà lunedì mattina con le dichiarazioni di voto. Rispondendo al vice presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, il vice presidente del Senato Vannino Chiti ha comunicato che sull’art.1 del ddl, ovvero il cuore del provvedimento con la norma ‘salva-direttori’, è stata depositata una richiesta di voto segreto da parte della presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro che spiega: “L’ho chiesto io. Trattandosi di normativa penale, mi sembra giusto. Una richiesta analoga è già stata ammessa e questa volta la facciamo noi”. E il senatore Vincenzo Vita rincara la dose: “Siamo stati noi a chiederlo, dentro un quadro di battaglia ostruzionistica che stiamo facendo”.
Critico il relatore al Senato Filippo Berselli (Pdl), che si dichiara “molto soddisfatto” per l’ok al suo emendamento: “Il Pd – dice – spera con il voto segreto sull’art.1 di affossare il ddl sulla diffamazione ma speriamo cio’ non avvenga perché in realtà sta venendo fuori una buona legge”. I lavori oggi sarebbero potuti proseguire solo a condizione dell’unanimità che, però, spiega, “non c’è stata perché Api si è detta contraria”. Invece, si riprende, come previsto dalla capigruppo, lunedì mattina.