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Napolitano, ultimo intervento del settennato: Tutelare le fasce deboli distribuendo meglio i pesi dei tagli e delle tasse

Napolitano, ultimo intervento del settennato: Tutelare le fasce deboli distribuendo meglio i pesi dei tagli e delle tasse

 Diciotto cartelle e 20 minuti per il messaggio di fine d’anno del Capo dello Stato, ultimo intervento del settennato di Giorgio Napolitano. A fare da cornice dell’atteso intervento di ieri sera, alla vigilia del voto, con il governo dimissionario di Monti, fortemente voluto dallo stesso Napolitano, le bandiere della Repubblica, quella europea e quella della Presidenza della Repubblica. Sulla scrivania solo il leggio con la Costituzione italiana. Leggi il testo integrale/PDF

Questione sociale al centro delle parole del Capo dello Stato che guarda al nuovo governo, che dovrà mettere in campo “misure più eque per le fasce più deboli”. “I partiti non sprechino occasione e abbiano il senso della misura -chiede il presidente- “. Spiegando che la “ripresa è in atto e la fiducia nell’italia cresce, con lo spread che si è ridotto”.

“Distribuire meglio i pesi dello sforzo, dei tagli e delle tasse”, è il monito del Capo dello Stato: “Ora basta con gli sprechi, dobbiamo fare ripartire economia e occupazione non solo al centronord ma anche al Mezzogiorno”. Un passaggio Napolitano lo dedica a Monti che ha scelto di continuare la sua esperienza politica non più da tecnico: “Non è una novità nella storia repubblicana”, sottolinea Napolitano, (facendo riferimento implicito a Lamberto Dini che da premier tecnico poi diede vita a una forza politica). “è già successo di patrocinare, dopo aver presieduto un governo tecnico, una nuova entità politico-elettorale, che prenderà parte alla competizione al pari degli altri schieramenti”. “D’altronde – precisa Napolitano – non c’è nel nostro ordinamento costituzionale l’elezione diretta del primo ministro, del capo del governo”.