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Crisi, produzione industriale a picco: -6,7%. Non andava così male dal 2009

Nel 2012 l’indice della produzione industriale ha segnato una diminuzione del 6,7% rispetto all’anno precedente: si tratta della peggiore variazione annua dal 2009.
Lo ha comunicato l’Istat sottolineando che l’indice grezzo, ovvero il volume della produzione, nella media annua del 2012 risulta pari a 82,9 con una variazione tendenziale del -6,2%. In questo caso si tratta del livello più basso da almeno il 1990.
Su base congiunturale, dopo tre cali consecutivi, a dicembre l’indice destagionalizzato è invece aumentato dello 0,4% rispetto a novembre. Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre l’indice è invece diminuito del 6,6% in termini tendenziali (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 20 di dicembre 2011). Nel trimestre ottobre-dicembre l’indice ha registrato una flessione del 2,2% rispetto al trimestre precedente.
Dal 2008, anno che ha segnato il picco della crisi, l’indice della produzione industriale ha perso un quarto del suo valore.
A dicembre 2012 su base annua si registrano variazioni negative in tutti i raggruppamenti principali di industrie. Le diminuzioni più marcate riguardano i beni intermedi (-9,4%) e i beni di consumo (-7,7%), mentre flessioni piu’ contenute si rilevano per l’energia (-3,7%) e per i beni strumentali (-2,5%).
Nel confronto tendenziale si rilevano flessioni in tutti i settori dell’industria. Le diminuzioni piu’ ampie riguardano la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-16,8%), l’industria del legno, della carta e stampa (-11,4%), l’attivita’ estrattiva (-10,8%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,7%).