Quirinale, corsa a tre: Amato, Marini e D’Alema. Ma il Pd ha ha un quarto nome

Quirinale, corsa a tre: Amato, Marini e D’Alema. Ma il Pd ha ha un quarto nome

 La partita sul Colle è ancora aperta. Sul tavolo di Silvio Berlusconi sarebbe arrivata in queste ore una rosa di candidati proposta dal Pd, anche se ufficialmente da Largo del Nazareno smentiscono. Secondo i Dem si sta ragionando con tutte le forze politiche per trovare un nome largamente condiviso. A palazzo Grazioli si starebbe esaminando una cinquina di nomi, che comprenderebbe Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Anna Finocchiaro e Franco Marini. Nel ventaglio, raccontano, ci sarebbe un outsider: si tratterebbe di un giurista ma con una grossa esperienza politica, non entrato a pieno titolo nel toto Colle di questi giorni.

Nelle ultime ore in Transatlantico circola con insistenza il nome di Sergio Mattarella, giudice costituzionale, ex ministro ed esponente di spicco dell’area cattolica. E si fa pure l’ipotesi di un altro giudice costituzionale,Luigi Mazzella, un passato da ministro di un governo Berlusconi, ma si tratta solo di voci non confermate. In calo sarebbero le quotazioni di Sabino Cassese. Continuano a ritmo serrato le trattative tra Pd, Pdl e Scelta civica per trovare un nome condiviso e di ‘garanzia’. ”Che l’accordo non sia ancora chiuso, lo dimostra il fatto che il Pdl ha rinviato l’ufficio di presidenza e la riunione dei gruppi parlamentari”, dice un esponente azzurro di casa a palazzo Grazioli.

Dopo i contatti di questa mattina tra Berlusconi e Bersani, quindi, oltre al nome di Amato si starebbe valutando un’altra candidatura che ‘rompa gli schemi’ mettendo d’accordo tutti. Il Cavaliere, raccontano, avrebbe ribadito al Pd il suo veto su Romano Prodi, sottolineando la necessità di eleggere il nuovo capo dello Stato prima della quarta votazione. Intanto Vendola avverte: “Non è una questione di nomi, tutti meritano rispetto, ma la discussione riguarda il merito e ha delle ragioni politiche di fondo: se lavoriamo nella direzione dell’inciucio non stiamo facendo l’interesse del Paese, mentre invece bisogna guardare con attenzione alle proposte del Movimento Cinque Stelle”. Il presidente di Sel, facendo il punto a Montecitorio sulla girandola di nomi per la presidenza della Repubblica che continuano ad accavallarsi anche in queste ore. Crescono le quotazioni di Massimo D’Alema, Giuliano Amato e Franco Marini ma a parere del presidente di Sel, ”bisogna ascoltare la domanda di cambiamento” e non le “nomenklature”