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Zanda (Pd): “Berlusconi va dichiarato ineleggibile” e si riapre lo scontro col Pdl

Zanda (Pd): “Berlusconi va dichiarato ineleggibile” e si riapre lo scontro col Pdl

Il Pd torna sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. «Secondo la legge italiana, in quanto concessionario, non è eleggibile. Ed è ridicolo che l’ineleggibilità colpisca Confalonieri e non lui». Lo afferma il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda, in un’intervista ad Avvenire. E dice anche un no secco all’ipotesi di una nomina del Cavaliere a senatore a vita: «In sessantasette anni di Repubblica non è mai stato nominato nessun senatore a vita che abbia condotto la propria vita come l’ha condotta Berlusconi. Non credo che debba aggiungere altro».

Affermazioni che riaccendono lo scontro a distanza col Pdl e che potrebbero creare anche ripercussioni sulla stabilità del governo. «L’intervista del presidente Zanda non facilita il compito del governo Letta» afferma chiaramente il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. «Spiace che torni a ribadire, dopo averlo già fatto a inizio legislatura, la sua opinione personale sull’ineleggibilità di Berlusconi -aggiunge- contraddicendo i pronunciamenti più volte espressi dalla competente giunta parlamentare in materia. Così facendo, spiace constatarlo – conclude-, non si aiuta il processo di pacificazione in atto e si rischia di porre dei paletti invalicabili alla riuscita dell’esecutivo ».

Fabrizio Cicchitto parla di «un’inutile provocazione». «Evidentemente -aggiunge- con una mano appicca il fuoco e con l’altra fa finta di usare l’estintore. Solo in Italia si può sostenere che è ineleggibile chi si è presentato a tutte le elezioni dal 1994 ai giorni nostri e nel quale si riconoscono alcuni milioni di italiani che lo votano». Per il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, «l’arroganza dei toni usata da Zanda contrasta fortemente con il clima di pacificazione che ci siamo imposti». «Una cosa -aggiunge- è collaborare per superare le emergenze, un’altra sottostare a espressioni che rasentano l’insulto. Nei confronti del governo il Pdl ha preso un impegno chiaro che intende mantenere. Ma non per questo è disposto a tollerare ingerenze da parte del Pd, i cui rappresentanti spesso pontificano in nome di una presunta superiorità morale che in realtà non hanno».