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Egitto alla ricerca di una via d’uscita: El Baradei primo ministro ad interim. Scontri e violenze non si fermano: 37 morti

Egitto alla ricerca di una via d’uscita: El Baradei primo ministro ad interim. Scontri e violenze non si fermano: 37 morti

L’agenzia stampa di Stato egiziana Mena ha annunciato che Mohamed ElBaradei è stato ufficialmente nominato primo ministro ad interim con il compito di formare un governo di transizione.

L’Egitto cerca una via d’uscita politica, ma le violenze non si fermano.Un sacerdote cristiano copto è stato ucciso da alcuni militanti islamici nella città di al-Arish, nel Sinai del Nord. Il religioso 39enne è stato raggiunto per strada ad al-Arish da uomini armati a bordo di una motocicletta, che gli hanno sparato contro e sono fuggiti. Dal giorno della deposizione del presidente islamico Mohamed Morsi, gruppi di estremisti hanno attaccato le chiese di almeno sei città egiziane, come riferiscono gli attivisti della Coalizione dei Giovani di Maspero.Sempre nella mattina era stato individuato su un forum jihadista frequentato da gruppi attivi nel Sinai il messaggio di un nuovo gruppo militante, Ansar al-Sharia in Egitto, che si ripropone di condurre un jihad nel paese dopo la destituzione del presidente islamico Mohamed Morsi. Il gruppo ha puntato il dito in particolare contro militari, copti e sostenitori dell’ex regime di Hosni Mubarak.

Il bilancio di sangue nel Paese è altissimo:almeno 37 sono i morti negli scontri nelle ultime 24 ore tra i sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi e i suoi oppositori. Secondo il quotidiano al-Ahram, almeno 16 delle vittime sono state uccise da colpi di arma da fuoco alla testa e al petto. Negli scontri, che hanno avuto inizio ieri al Cairo, ad Alessandria e in altre città del Paese, sono inoltre rimaste ferite circa 1.200 persone. Tra i feriti c’è Jeremy Bowen, inviato al Cairo della Bbc. Il reporter è stato colpito alla testa da alcuni pallini da fucile e in una foto appare con la testa fasciata e chiazze di sangue sul volto. Non si tratta di ferite gravi, come ha spiegato lo stesso Bowen su Twitter. “Sto bene – ha scritto – sono stato raggiunto da un paio di pallini da fucile”. Il reporter non ha chiarito da chi siano stati sparati i colpi.

Secondo quanto riferisce il sito del quotidiano Egypt Independent, che cita fonti ufficiali, sono otto i poliziotti uccisi e 82 quelli feriti nelle violenze in corso in Egitto dal 29 giugno scorso. Il procuratore di Giza ha ordinato l’arresto di altri tre dirigenti dei Fratelli Musulmani, accusati di incitazione all’omicidio, possesso di armi da fuoco, atti criminali e tentato omicidio. I tre sono stati trasferiti al carcere di Tora, al Cairo, nelle prime ore della giornata e sono stati sottoposti a un interrogatorio, durante il quale hanno negato tutte le accuse. Non è chiaro il numero complessivo di dirigenti della Fratellanza che sono finiti in carcere da quando Morsi è stato destituito.

Una coalizione di partiti islamici, tra i quali i Fratelli Musulmani, ha lanciato un nuovo appello alla popolazione e continuare la protesta “pacifica” in tutto il Paese, dopo la grande manifestazione di venerdì al Cairo, nella quale si è chiesto il reintegro del presidente deposto Mohamed Morsi. L’appello alla mobilitazione è arrivato con un comunicato siglato dai principali partiti islamici del Paese.