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Milano scivola insieme a Madrid mentre le Borse europee risalgono. Lo spread torna a quota 300

Milano scivola insieme a Madrid mentre le Borse europee risalgono. Lo spread torna a quota 300

Piazze europee a doppia velocita’ questa mattina. Se le principali Borse del vecchio continente seguono, fin dalle prime battute, un andamento rialzista sulla scia delle rassicurazioni della Federal Reserve, Piazza Affari con Madrid procede debole dopo aver ritoccato i minimi di seduta. Non aiuta Milano l’aumento dell’inflazione che a giugno si attesta a +0,3% rispetto al mese precedente e a +1,2% nei confronti di giugno 2012 (era +1,1% a maggio). Torna a salire anche il differenziale tra Btp e Bund tedeschi arrivando a 290 punti base. Il rendimento e’ a 4,46%.

Cosi’, al giro di boa di meta’ seduta, Piazza Affari e’ in altalena sullo zero con il Ftse Mib a -0,02% e l’All Share a +0,05%. Va decisamente meglio altrove con Amsterdam a +0,76%, Bruxelles +0,24%, Parigi +0,35%, Francoforte +0,97% e Londra +0,42%. Giu’, invece, Madrid (-0,94%). A guidare i ribassi ‘nostrani’ sul paniere principale e’ Telecom (-3,50%) dopo che Agcom ha tagliato i canoni della rete Ti. Misti gli energetici con Enel Green Power a -2,92%, Enel a -2,48% e A2a poco mossa a -0,09%, mentre vengono ben acquistate Eni (+1,94%) e Saipem (+1,93%) che ‘archivia’, almeno sul mercato, con un nulla di fatto la sentenza del Tribunale di Milano che ieri ha condannato la societa’ a 600.000 euro di multa e alla confisca di 24,5 mln per le presunti tangenti pagate per commesse in Nigeria.

A ‘doppio giro’ anche gli industriali con Autogrill (-2,50%), Finmeccanica (-0,94%), Gtech (-1,65%) e Pirelli (-2,21%). Acquisti, invece, su Stmicroelectronics (+2,16%), Fiat (+1,21%), Buzzi (+0,51%) e Ansaldo (+0,20%). Conrastati i bancari con Bpm a -0,99%, Banco Popolare a -0,44%, Unicredit a -0,28%. Vanno meglio Bper a +0,13%, Mps +0,14%, Mediobanca +0,09%, Intesa SanPaolo +0,47% e Ubi Banca, piu’ sostenuta, a +0,77%. Fuori dal Ftse Mib le vendite colpiscono Rcs (-2,60%) all’indomani dell’acquisto di tutti i diritti residui pari all’11% del capitale e l’avvio, in Consob, di un’indagine sull’identita’ degli acquirenti finali.