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Berlusconi privato nelle parole del maggiordomo Alfredo. “Le feste? Quelle con Putin io c’ero” “Sregolatezze e sesso? Tutto falso, solo cene eleganti”

“Quando lo hanno operato al cuore, a Cleveland, accanto al presidente c’ era una persona sola: io. Nella dacia di Putin io c’ ero. E anche con Bush, con Sarkozy, e ad Astana col presidente Kazako”. Dopo 25 anni di silenzio, Alfredo Pezzotti detto “la mummia”, il fedele maggiordomo di Silvio Berlusconi, ha deciso di raccontare a ‘Il fatto quotidiano’ la sua vita accanto all’ex presidente del Consiglio. Dalle cene in smoking alla ricerca notturna di yogurt “con il suo pigiama bianco candido”. Dalle notti passate insieme “a fare la rassegna stampa, fino almeno alle tre”, alle telefonate con il capo dello Stato: “Lui e Napolitano si sentono spesso, c’ è molto rispetto, sono amici. E poi Enrico Letta: stima moltissimo anche lui, e non solo perché è il nipote del signor Gianni”. il racconto di un uomo che vuole bene “al Cavaliere come a un padre”.

Le feste più belle? Quelle con Putin. “Atterravamo con l’aereo su laghi ghiacciati. Eravamo lontani da tutto, isolati nelle foreste. Putin ci aspettava ai cancelli e subito cominciava lo show: feste in maschera, combattimenti di arti marziali, partite di hockey su ghiaccio”. Ma, assicura, niente sregolatezze: “Avremmo potuto avere carovane di donne- spiega – Invece niente. Lo posso giurare. Solo cose galantissime. Alle 11 e mezza si andava a letto. Divento furioso quando leggo certe falsità sul capo. Soprattutto l’ idea che potesse pagare per il sesso: assurda. Non ne ha avuto mai, e ripeto mai, bisogno”. ”Anzi – continua -. Ero io a svuotargli le tasche della giacca, ogni sera. E trovavo manciate di numeri di telefono. Richieste di ogni tipo: li buttavo quasi tutti via. Poi è arrivata Francesca. Una ragazza molto carina, che gli vuole bene per davvero, altrimenti non avrebbe resistito. Sarà anche affascinata da quel mondo, ma è una persona disinteressata. Sono una coppia proprio normale- racconta – Colazione a letto, insieme. Fette biscottate e tè per lui, spremuta d’ arancia fresca per lei”.

Proprio la fidanzata del Cavaliere dicono i maligni, a maggio avrebbe allontanato il fido Alfredo. “Niente di più falso”, giura lui. “Me ne sono andato per seguire un sogno, e sono così in buoni rapporti col presidente che mi ha detto: ‘Verrò all’ inaugurazione, e poi ogni sera finché il tuo ristorante non decollerà’”. Poi c’ è Dudù. “Che carino quel cane. È un batuffolo. Il presidente lo tratta come un figlio, lo fa anche saltare sulle poltrone. Tanto è più pulito di un umano” Infine il capitolo vizi. “Gli piace il vino, l’ Amarone e gli altoatesini bianchi, un po’ aromatizzati. Il dolce Nonino, la tagliata di manzo fatta bene, pasta pomodoro e basilico, risotti. Quanto al vestire “nel suo armadio ci sono centinaia di completi di Caraceni, cravatte a decine, centocinquanta tute di cachemire blu a Roma. E altrettante ad Arcore e in Sardegna”.