Alitalia, fumata nera al vertice a Palazzo Chigi. Non resta che sperare in Air France

Il governo starebbe valutando come aiutare e supportare Alitalia in vista di quella che, al momento, appare l’ipotesi più realistica, l’integrazione con Air France. E’ questo l’orientamento, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, che l’esecutivo intenderebbe seguire per salvare l’ex compagnia di bandiera. Orientamento che è emerso nel corso del vertice a Palazzo Chigi con i vertici di Alitalia e gli istituti di credito, dove si è registrata, secondo quanto riferiscono le stesse fonti, una situazione molto tesa e molto seria. In questo scenario, l’esecutivo starebbe valutando quale può essere il soggetto pubblico che può accompagnare l’aviolinea verso lo sbocco dell’integrazione con Air France.

All’incontro, che è terminato poco prima delle ore 19, non era presente l’ad delle Fs, Mauro Moretti. Il numero uno della holding di Villa Patrizi, secondo quanto s’apprende, si sarebbe recato a Palazzo Chigi prima dell’incontro. Dopo il vertice di questa sera, il governo andrà ora avanti ad oltranza con incontri e contatti già da domani e nei prossimi giorni. A sottolinearlo anche fonti vicine ad Alitalia, che si dicono ottimiste circa la possibilità di arrivare a una soluzione per il salvataggio della compagnia.

Bocche cucite al termine dell’incontro in cui erano presenti per il governo il premier Enrico Letta, i ministri Fabrizio Saccomanni, Maurizio Lupi, Flavio Zanonato e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. Presenti, inoltre, l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, e il direttore generale di Intesa SanPaolo, Gaetano Micciché. I vertici della compagnia, il presidente Roberto Colaninno e l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, sono usciti da Palazzo Chigi in macchina senza rilasciare dichiarazioni.

Il ministro delle Infrastrutture Lupi, al termine dell’incontro, ha invece chiarito che “il governo non ha mai proposto l’ingresso di Fs in Alitalia”. E che ”oggi abbiamo fatto un buon lavoro, ci siamo riconvocati per domani e tireremo le somme”. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di ”dare una prospettiva positiva a ciò che noi riteniamo essere fondamentale per un Paese come il nostro, che è un grande Paese industriale che ha bisogno di una sua compagnia”. Nei giorni scorsi, ha detto Lupi, ”abbiamo lavorato a contatto con Alitalia, le banche per seguire passo dopo passo l’evoluzione della situazione. Il Governo ha ribadito la strategicità di un asset come Alitalia”.

Ancora prima il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, rispondendo a chi gli chiedeva sul ventilato ingresso delle Ferrovie dello Stato in Alitalia, si era limitato a dire che sulla compagnia “c’è una discussione a 360 gradi”. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, da parte sua, ritiene che “oggi, per essere una compagnia globale, forse l’Italia è diventata un Paese un po’ piccolo”. Alitalia, ha aggiunto Squinzi, “è un tema molto complesso. Il trasporto aereo sta soffrendo in tutto il mondo: se si può mettere mano a un progetto di medio-lungo termine, strategico per il Paese, personalmente sono a favore”.