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Letta e Napolitano fanno muro sulla Cancellieri per blindare il governo. Lei si difende: “Non ho mentito”

Letta e Napolitano fanno muro sulla Cancellieri per blindare il governo. Lei si difende: “Non ho mentito”

Incontro “chiarificatore” tra il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri e il presidente del Consiglio Enrico Letta. Per il premier, si apprende da ambienti di palazzo Chigi, non cambia nulla rispetto a quanto affermato nei giorni scorsi, quando il ministro riferì in Parlamento sulla vicenda, e testimoniato con la presenza in Aula accanto a Cancellieri.

Il Guardasigilli ha incontrato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha espresso l’auspicio che il governo vada avanti nell’azione avviata dal ministero della Giustizia per risolvere la questione carceraria. Da Cancellieri arriva intanto una lettera per rispondere alle polemiche sul caso Fonsai-Ligresti e respingere le accuse. Nella missiva il ministro fornisce spiegazioni, precisando di non aver mentito al Parlamento sulla vicenda. Il ministro scrive: ”Nessuna interferenza vi è stata rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti da parte mia, credo di averlo spiegato in modo chiaro e ripetuto. Ora si ipotizza che l’avrebbe fatto mio marito soltanto perché si trova in tabulato la traccia di alcune conversazioni. Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato e sul rispetto delle regole come cittadina e come Ministro”.

”Sono di nuovo riportate in modo insistente -aggiunge Cancellieri- notizie sul mio comportamento in relazione alle vicende collegate all’arresto di Salvatore Ligresti e dei suoi figli. Si sostiene che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti o peggio che abbia mentito al Parlamento il 5 novembre scorso. Si sostiene che abbia riferito circostanze non vere al Pubblico Ministero che mi ha ascoltato il 22 agosto scorso a seguito della intercettazione di una mia conversazione con la compagna di Salvatore Ligresti”. ”Mi si accusa, in sostanza, di essere venuta meno ai miei doveri di ufficio e di aver addirittura tenuto un comportamento infedele nei confronti delle Camere. Non è più, dunque, solo questione che riguardi l’opportunità di alcuni miei comportamenti o l’appannamento della mia immagine. Viene, invece, messa in discussione la mia integrità morale, il mio onore e la mia fedeltà alle Istituzioni. Sono, dunque, costretta a tornare di nuovo su una storia che ritenevo di aver definitivamente chiarito. Non ho mai nascosto la mia lunghissima amicizia con Antonino Ligresti”, chiarisce Cancellieri.

”L’ho riferito al Pubblico Ministero che mi ha sentito e l’ho detto in Parlamento lo scorso 5 Novembre. Un rapporto di amicizia è tale perché implica una frequentazione fatta anche di conversazioni e di contatti telefonici. Ho riferito al Pm del contenuto delle conversazioni intercorse con Antonino Ligresti che hanno avuto come oggetto lo stato di salute di Giulia Ligresti. Una è del 19 agosto, l’altra di due giorni dopo, del 21 agosto. La prima telefonata è stata fatta da me ma solo a seguito di diversi tentativi fatti da Antonino Ligresti di raggiungermi al telefono. La seconda conversazione è in risposta ad un ulteriore contatto proveniente da Ligresti. Di questi due contatti ho riferito puntualmente alla Procura perché questi erano quelli che avevano ad oggetto i fatti sui quali sono stata sentita. Basta leggere il verbale redatto dalla Procura per verificare la correttezza e la veridicità delle mie dichiarazioni. Al contrario -precisa il ministro della Giustizia- sono stata io a riferire il contenuto dei dialoghi con Antonino Ligresti e a spiegarne il senso.Su cosa avrei mentito appare incomprensibile”.

Ma da alcuni membri del Pd “continua l’attacco” al ministro. “Credo sia opportuno che il ministro stesso compisse nelle prossime ore, assieme al presidente Letta, una valutazione molto serena della situazione”, ovvero “se ci sono quelle condizioni per svolgere con serenità le funzioni di un ruolo così delicato” come quello del Guardasigilli. Lo dice Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Partito democratico, intervenendo a Coffee break su La7 e rispondendo alle domande sul caso Cancellieri.