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Italicum, tutti divisi: Letta vuole le preferenze, Franceschini no e Alfano contro liste bloccate

Italicum, tutti divisi: Letta vuole le preferenze, Franceschini no e Alfano contro liste bloccate

La riforma della legge elettorale continua a far discutere un po’ tutti. Sull’Italicum, la proposta presentata due giorni fa in Commissione alla Camera, sono piovute critiche sia dal Pd che dai partiti della stessa maggioranza di governo. Non ultimo, il presidente del Consiglio Enrico Letta, che ieri sera a Otto e mezzo, ha aperto alla possibilità di dare maggior potere di scelta ai cittadini, con l’introduzione del meccanismo delle preferenze. Oggi anche il vicepremier, Angelino Alfano, apre alle preferenze e dice no alle liste bloccate: “Con il presidente Berlusconi e con Matteo Renzi realizzeremo la legge elettorale. Quello che noi chiediamo, visto che stiamo modificando il tanto odiato “Porcellum”, è di modificare le cose che stanno più sulle scatole ai cittadini: il parlamento dei nominati e le liste bloccate” scrive il leader di Ncd su Facebook.

Il segretario del Pd non ha chiuso la porta ad eventuali modifiche del testo nel percorso parlamentare, a patto che “tutti siano d’accordo”. Resta da convincere dunque Silvio Berlusconi, che è stato il vero artefice del blocco alle preferenze nell’Italicum. Alfano, ai microfoni di Mattino Cinque rivolge un appello al leader di Forza Italia: “Spero che sul no alle preferenze elettorali si ravveda. Renzi ha già detto di essere favorevole e non si comprende per quale ragione le preferenze ci siano nei comuni, nelle regionali e nelle europee mentre dovrebbero essere cancellate nelle elezioni politiche nazionali”.

Ma all’interno del governo c’è chi è contrario al meccanismo delle preferenze. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini va controcorrente perchè strumento contrario alla trasparenza e rischierebbero di far saltare l’intesa: “Vedo che le preferenze sono diventate improvvisamente popolarissime ma io, che ho iniziato a prenderle, e molte, a vent’anni, sento il dovere morale di dire che oggi sarebbe un errore enorme reintrodurle per i danni al sistema politico e alla sua trasparenza”.

Verdini a Boschi: “No alle preferenze”. Forza Italia non vuol sentire parlare di preferenze. Per trovare un’intesa sulle modifiche al testo presentato in Commissione si sono incontrati oggi nella sede di Forza Italia a Roma, Denis Verdini (Fi) e Maria Elena Boschi (Pd). Nessuna apertura quindi da parte dei forzisti, che però potrebbero invece concordare su un innalzamento della soglia per raggiungere il premio di maggioranza dal 35 al 38 per cento. Si andrebbe invece sciogliendo il nodo del cosiddetto ‘salva-Lega’. Vi sarebbe un sostanziale via libera alla norma che salverebbe il miglior perdente, ma si sta ragionando anche sull’abbassamento dal 5 al 4 per cento della soglia di sbarramento per i partiti che si presentano in coalizione.

M5s: “Italicum illegale, Boldrini intervenga”. Il M5s ha scritto una lettera al presidente della Camera, Laura Boldrini, denunciando “le violazioni del regolamento avvenute in commissione” e chiedendole di intervenire per “garantire il rispetto delle regole”. Dopo averne denunciato l’incostituzionalità del contenuto da giorni, secondo i deputati a Cinque stelle, il testo sarebbe illegittimo anche dal punto di vista formale. Il testo è stato presentato ”senza il vaglio degli uffici tecnici della Camera e priva di elementi essenziali e imprescindibile per la discussione quali le tabelle chedefiniscono la divisione territoriale delle circoscrizioni e dei collegi plurinominali”.

Forza Italia contro Letta. A Forza Italia non sono piaciute le parole di Letta sulla riforma elettorale: “Un’entrata a gamba tesa sulla legge elettorale e sull’accordo siglato tra Berlusconi e Renzi” afferma Renato Brunetta (Fi) che poi se la prende per l’”intrusione” in un argomento che spetta ai partiti: “ E’ proprio necessario che metta il becco in ciò che non gli compete?” chiede l’esponente forzista, consigliando al premier di avere “maggior cautela se non verso Forza Italia, magari nei confronti del segretario del suo partito”.