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Senato, il M5S tenta di bloccare la riforma e apre alla minoranza Pd “Potremmo convergere sul ddl Chiti”

Senato, il M5S tenta di bloccare la riforma e apre alla minoranza Pd “Potremmo convergere sul ddl Chiti”

“Il M5S potrebbe convergere sul ddl Chiti sulle riforme”. Lo spiega il senatore stellato ed ex capogruppo Nicola Morra. “Il disegno di legge in questione – spiega il grillino – è per un mantenimento dell’attuale situazione ma con un dimezzamento del numero di parlamentari. A nostro avviso occorre toccare, infatti, sia Camera che Senato”. Certo la proposta di Chiti, per i Cinquestelle, andrebbe migliorata. “Potremmo integrarla – chiarisce Morra – prevedendo un dimezzamento delle indennità“.
Inoltre ci sono tanti altri capitoli di spesa del Senato su cui occorrerebbe intervenire. “Ad esempio – indica il senatore M5S – c’è un gran numero di commissioni, ma alcune sono poco operative, ad esempio la commissione Agricoltura. Se si intervenisse sul numero di questi organismi riducendoli, ad esempio passando da 14 a 12, potremmo ridurre significativamente le voci di spesa. Noi di idee ne abbiamo tante” per sforbiciare i costi “e le metteremo sul tavolo“.

ASSEMBLEA PD SULLE RIFORME

Il Pd è riunito proprio per discutere di riforme. Il capogruppo Luigi Zanda ha comunque insistito sul fatto che i “paletti” messi dallo stesso Matteo Renzi a difesa del ddl non possono essere superati. Ma dagli interventi di alcuni dei 22 firmatari della proposta alternativa avanzata da Vannino Chiti è invece emersa la determinazione ad andare avanti su quel testo: “Intorno al provvedimento si sta coagulando una maggioranza ampia”, ha sottolineato Corradino Mineo.
Netta la replica da parte di Nicola Latorre e Andrea Marcucci, presidenti delle commissioni Difesa e Cultura di palazzo Madama, che hanno chiesto formalmente il ritiro del ddl ‘dei 22′ sull’elettività di palazzo Madama. “Il Pd lavorerà per migliorare riforma governo. Sì a emendamenti, no a testi alternativi. Chiti ritiri il suo, soprattutto dopo il sostegno M5S” scrive Marcucci su Twitter. “Tutti hanno in mente il passaggio storico che stiamo vivendo e quindi credo che il senso di responsabilità stia prevalendo“, ha detto Marcucci, aggiungendo che “il confronto è aperto” anche se la non eleggibilità del Senato “è un punto dal quale credo che oggettivamente il Pd non si possa muovere”.
“C’è la disponibilità -ha proseguito- a lavorare sulla composizione e il rapporto con il territorio, anche delle singole regioni, per avere una migliore rappresentatività, e anche a discutere sulle funzioni del futuro Senato” ma sulla non eleggibilità la discussione non si riapre, “lo dico anche in una logica politica e di senso di responsabilità. Credo si debba procedere nel Pd, come proposto da Latorre, in una logica emendativa e non sostitutiva della proposta del governo e del partito. Quindi -ha concluso- c’è l’invito al ritiro della proposta Chiti e della trasformazione in proposte emendative nel corso dell’iter parlamentare”.