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Mafia, mandato di arresto per Dell’Utri ma non si trova. “Non sto scappando sono in cura all’estero” ma per i giudici e’ latitante

Mafia, mandato di arresto per Dell’Utri ma non si trova. “Non sto scappando sono in cura all’estero” ma per i giudici e’ latitante

Marcello Dell’Utri è latitante in Libano. A quattro giorni dalla sentenza della Corte di Cassazione, che dovrà decidere se confermare la condanna in appello a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, l’ex senatore del Pdl ha fatto perdere le sue tracce. A cercarlo nelle ultime 48 ore sono stati gli uomini della Squadra mobile di Milano, su disposizione della Corte d’Appello di Palermo. L’ordine di custodia è stato emesso per pericolo di fuga.
Secondo quanto apprende l’Adnkronos, Dell’Utri è in possesso di almeno due passaporti diplomatici. Gli inquirenti sono convinti che l’ex senatore sia in Libano per raggiungere, da lì, o la Guinea Bissau o la Repubblica Domenicana.
In una intercettazione il fratello di Dell’Utri, Alberto, parlando con un ristoratore, dice di “accelerare i tempi” e fa riferimento alla Guinea che “concede facilmente i passaporti diplomatici”.
Ma nel pomeriggio, l’ex senatore si è fatto vivo con una nota, diffusa dal suo avvocato, Giuseppe Di Peri: “Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria – per cui tra l’altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica – sto effettuando ulteriori esami e controlli”, ha detto l’ex senatore. “Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all’estero per il periodo di cura e riposo – spiega l’ex senatore -. Rimango tuttavia in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e fumus nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente”. “Mi auguro – conclude – quindi che un processo ventennale, per il quale ritengo di avere gia’ scontato una grave pena, si possa concludere definitivamente e positivamente”.

I sospetti dei magistrati. I magistrati sono convinti che Dell’Utri si trovi in Libano. Prima alcune intercettazioni a carico del fratello Alberto, poi le risultanze investigative della Dia hanno rivelato che da mesi l’ex senatore stava preparando, grazie ai suoi rapporti diplomatici e di affari internazionali, una fuga all’estero. Il suo telefono cellulare sarebbe stato localizzato dagli investigatori nei dintorni di Beirut il 3 aprile, il giorno prima che la Corte d’appello respingesse per la seconda volta la richiesta di divieto d’espatrio. Il codice, infatti, per i condannati per mafia per i quali sia riconosciuto il pericolo di fuga, prevede solo l’arresto. Ma due giorni fa, quando la nuova richiesta della Procura generale è stata finalmente accolta, Marcello Dell’Utri risultava ormai irreperibile. Gli investigatori della Dia, che ne hanno seguito le tracce, dicono che dal 20 marzo Dell’Utri non risiede in nessuno dei suoi abituali domicili e la testimonianza di un passeggero vuole Dell’Utri in viaggio da Parigi a Beirut in business class il 24 marzo.