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Crisi Ucraina, il G7 annuncia nuove sanzioni per Mosca. Renzi: “Massimo sostegno alle riforme di Kiev”

Crisi Ucraina, il G7 annuncia nuove sanzioni per Mosca. Renzi: “Massimo sostegno alle riforme di Kiev”

Il G7 affila le armi: preoccupato per la situazione in Ucraina, assicura che si muoverà rapidamente per imporre ulteriori sanzioni mirate sulla Russia. In una nota, i Sette Grandi si dicono preoccupati e ribadiscono la loro condanna per il «tentativo illegale» di Mosca di annettere la Crimea e Sebastopoli: azioni, quelle russe, che costeranno a Mosca. Nuove sanzioni – secondo quanto dichiarato da un responsabile americano – potrebbero arrivare già lunedì e si andranno ad aggiungere a quelle già in vigore, aumentando di fatto i già «significativi costi per l’economia russa».

S&P TAGLIA IL RATING DELLA RUSSIA
Costi e tensioni che hanno spinto Standard & Poor’s ha tagliare il rating della Russia, sceso a un gradino sopra il livello spazzatura, e la banca centrale del paese ad aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale al 7,5% in seguito ai rischi di inflazione legati alla caduta del rublo, sceso del 10% rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno. Il G7 si dice «profondamente preoccupato per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l’est dell’Ucraina». Lodando le misure prese dal governo di Kiev per rispettare gli impegni presi a Ginevra, il G7 critica la Russia che «non ha assunto alcun passo concreto a sostegno di Ginevra»: Mosca – si legge nella nota del G7 – non ha pubblicamente appoggiato l’accordo, né ha condannato le azioni dei separatisti. La Russia non ha fatto altro che continuare a far montare la tensione con la sua retorica e con minacce di manovre militari ai confini dell’Ucraina.

“Siamo d’accordo sul fatto di muoverci rapidamente per imporre ulteriori sanzioni”, che saranno mirate e aumenteranno i costi per la Russia delle sue azioni. Costi che sono già “significativi”. “Mentre continuiamo a preparare sanzioni più ampie e coordinate, mettiamo in evidenza che la porta resta aperta per una soluzione diplomatica, sulla base dell’accordo di Ginevra. Chiediamo alla russia di unirsi a noi nell’impegno su questa strada”.

RENZI INCONTRA YATSENYUK: “MASSIMO SOSTEGNO ALLE RIFORME DI KIEV”

Intanto stamane Matteo Renzi ha incontrato a Roma il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk e ha espresso «forte sostegno da parte dell’Italia al processo di riforme politiche ed economiche portate avanti dal governo di Kiev». “All’indomani della dichiarazione G7 – si legge nella nota di Palazzo Chigi – Renzi e Yatseniuk hanno convenuto sugli impegni a rispettare gli accordi di Ginevra. Il premier italiano ha ribadito la forte aspettativa della comunità internazionale che le elezioni presidenziali in Ucraina possano svolgersi nella data prevista del 25 maggio prossimo. Il colloquio, al quale hanno preso parte anche il ministro degli esteri Federica Mogherini e il suo collega ucraino Andrii Deshchytsia, è stato occasione per ribadire gli ottimi rapporti economici bilaterali tra Italia e Ucraina”.

ALTA TENSIONE NELLA ROCCAFORTE DEI FILORUSSI

La tensione resta altissima. Le accuse che arrivano da Washington sono sempre più pesanti: aerei russi avrebbero violato lo spazio aereo dell’Ucraina in diverse occasioni nelle ultime 24 ore. Lo afferma il Pentagono. “Chiediamo alla Russia di adottare misure immediate per allentare la tensione” mette in evidenza il Pentagono. Le forze armate di Kiev, ieri, hanno circondato la città di Sloviansk, roccaforte dei filorussi, mentre nella vicina Kramatorsk i pro-Mosca hanno cercato senza successo di riconquistare l’aerodromo, dove un elicottero militare ucraino è stato abbattuto e il pilota è rimasto ferito. Ma a Sloviansk si teme anche per la sorte di tredici osservatori dell’Osce che sono stati rapiti dai miliziani in tarda mattinata mentre viaggiavano su un bus assieme a cinque militari ucraini e all’autista, e che adesso – fa sapere il ministero dell’Interno di Kiev – si trovano «in una sede locale dei servizi di sicurezza», quindi in uno degli edifici in mano ai “ribelli”. “Il quadro è ancora confuso ma sembra che siano 13, e tra questi 4 tedeschi, gli ispettori Osce rapiti”, ha detto il ministro della difesa tedesco Ursula von der Leyen.