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Riforme, Renzi a colloquio da Napolitano. Berlusconi: “La par condicio è una legge contra personam, contro di me”

Riforme, Renzi a colloquio da Napolitano. Berlusconi: “La par condicio è una legge contra personam, contro di me”

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è al Quirinale per l’incontro sulle riforme con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Dopo l’affondo in tv di Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio starebbe pensando di estendere l’Italicum anche per il Senato e di andare alle urne in autunno. In questo modo sarebbe il nuovo parlamento a eleggere il successore di Napolitano. Già ieri il ministro delle riforme Maria Elena Boschi aveva detto che quella del leader di Forza Italia è strategia elettorale e sarebbe meglio se Berlusconi prendesse una decisione sulle riforme. L’ex premier, dal canto suo, non vuole fare la parte del “chierichetto di Matteo”, ma indiscrezioni parlano di un leader di Forza Italia che vuol tirare la corda fino all’ultimo momento.

“Con un diluvio di questo tipo, credo che se siamo al 20% dobbiamo accendere un cero”: lo ha detto Silvio Berlusconi parlando della presenza in tv di Renzi e del risultato atteso del Fi per le Europee. Berlusconi ha definito il premier: “Nuova star del firmamento della sinistra”.

Berlusconi non ha mai citato il Nuovo Centrodestra ma si è scagliato contro le altre formazioni politiche “provenienti da noi”. L’ex premier ha spiegato che queste persone sono state elette con il Pdl, che è guidato “da un leader che aveva il proprio nome nel simbolo” e ha aggiunto che avevano “firmato l’impegno di dimissioni ove avessero deciso di cambiare gruppo. Non solo hanno disdetto il voto degli elettori – ha aggiunto – ma hanno disdetto anche il loro onore e parola non rispettando l’impegno. Credo che la gente sappia giudicare”. E questo giudizio «si concretizzerà – ha continuato – in risultati che non saranno premianti” alle elezioni.

La legge sul finanziamento pubblico ai partiti “è una legge assurda e contro di noi”, ha aggiunto Berlusconi.

“La par condicio è esattamente il contrario di cui avremmo bisogno, è una legge contra personam, perché temevano la mia presenza in tv ma alla fine è stata una leggo contro l’Italia”, ha continuato. Per l’ex cavaliere, si tratta, “di fatto”, di una legge contro gli azzurri perché Fi ha “sempre potuto contare sul sostegno dello stesso Berlusconi”. Dopo il via libera al provvedimento “ci siamo trovati impreparati perchè non credevamo che si potesse arrivare a un provvedimento tanto antidemocratico”.

Berlusconi ha parlato a Milano alla conferenza stampa per la presentazione dei candidati Forza Italia alle Europee per la circoscrizione Nord Ovest. L’ex premier è stato accolto da un lungo applauso della sala. Con lui Mariastella Gelmini e Giovanni Toti, capolista azzurro nel Nord-Ovest per le europee.

“Giovanni Toti incarna l’identikit della persona per bene e moderata», ha sottolineato Berlusconi, dicendo di «essere contento” della sua candidatura. “È un po’ dappertutto. Ha il dono quasi dell’ubiquità. Gli ho chiesto se avesse un gemello”, ha aggiunto Berlusconi.

“Speriamo che la legislatura duri abbastanza per fare le riforme previste o poco per andare a votare presto. Deve durare quanto serve al Paese», ha detto Toti. «Non abbiamo né paura né frenesia di andare alle elezioni», continua Toti, sottolineando che «la riforma del Senato resta nel nostro programma. Abbiamo sempre rispettato tutti i patti firmati da Berlusconi. È assurdo anche pensare che Berlusconi non rispetti un patto sulle riforme, perchè è dal ’94 che vuole fare le riforme. Oggi finalmente abbiamo un interlocutore. Se le riforme saranno scritte bene e serviranno al Paese le rispetteremo, se sarà un minestrone indigeribile… non è questione di rispettare i patti, ma di fare il bene del Paese”.

Toti non ritiene probabili elezioni politiche anticipate in autunno, “non credo che si andrà ad elezioni anticipate in ottobre. Il consigliere politico di Forza Italia ricorda infine che «l’unica volta che è stato modificato il patto del Nazareno è perché ce lo ha chiesto Renzi e noi ab biamo detto sì. Non siamo noi ad avere problemi con i patti”.