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Ultimi fuochi, Grillo a piazza San Giovanni tra fischi e insulti a Renzi e Napolitano

Ultimi fuochi, Grillo a piazza San Giovanni tra fischi e insulti a Renzi e Napolitano

«Dicono che io sono un delinquente, ma io sono un delinquente che non ha cariche istituzionali né mai ne avrà», esordisce Beppe Grillo in piazza San Giovanni. E’ il giorno del comizio conclusivo della campagna M5s per le Europee. Un appuntamento fondamentale per il leader che punta a vincere le elezioni di domenica.

Piazza gremita Le bandiere con il logo del MoVimento e i palloncini dorati a forma di 5, le urla «Vinciamo Noi», i 40 pullman arrivati da tutta Italia. Piazza San Giovanni si presenta gremita da migliaia di persone. Si balla al ritmo del rap di Eman e delle Gyal, si cercano i parlamentari pentastellati per un selfie (Lombardi e Fico i più gettonati), magari con la maschera di V per Vendetta.

Grillo sul palco «Ci dicevano che eravamo l’antipolitica e poi hanno cominciato a stupirsi: si sono stupiti che abbiamo preso il 25% e vedrete ora si stupiranno ancora di più il 26 maggio», grida Grillo alla piazza.

Processi online «Faremo un processino online per divertirci anche un pò – prosegue Grillo, riprendendo quanto detto nei giorni scorsi – Sono venti anni che ci deridono, ingannano, sfruttano, prendono in giro. Potremo divertirci un pò?. I processi li faremo, sarà uno sputo digitale».

Attacco alle tv, fischi dalla piazza «Una delle prime colpe di come va questo paese ce l’hanno questi signori con le telecamere», continua e dalla piazza subito si leva un coro di fischi verso le postazioni tv che stanno seguendo l’evento. «Non fate così, la storia li eliminerà e noi ci ricorderemo di loro, ci ricorderemo chi sono…», interviene l’ex comico.

Il piano B dell’Europa «Il comunismo non ha funzionato, il capitalismo è questo e non prevede la democrazia. Noi siamo il piano B dell’Europa», grida Grillo.

Attacco a Renzi

Poi sferra un nuovo colpo al premier Matteo Renzi. «Adesso vogliono modificare il calcolo del Pil perché, nonostante gli sforzi dell’ebetino, il Pil cala. Lui mi fa anche pena, non ne azzecca una. Era a piazza del Popolo senza popolo. Gridava, lui, il moderato, con le vene al collo e tutto rosso. Io vorrei rivolgermi non a Renzi, ma a suo padre e dirgli: ‘Per favore il suo bambino ha bisogno di lei. Vada ad abbracciarlo, una mano sulla guancia e un lungo abbraccio. Poi gli sussurri nell’orecchio: ‘È finita, su forza andiamo a casa».