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Striscia di Gaza, raid israeliano uccide nove persone, sette erano bambini. L’Onu: “Cessate i fuoco”

Striscia di Gaza, raid israeliano uccide nove persone, sette erano bambini. L’Onu: “Cessate i fuoco”

Anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto un cessate il fuoco in Medio Oriente. “I membri del Consiglio di sicurezza esprimono profonda preoccupazione per il crescente numero di vittime”, ha detto l’ambasciatore del Ruanda presso le Nazioni Unite Eugene-Richard Gasana, il cui Paese questo mese detiene la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza.

“I membri del Consiglio di sicurezza – ha sottolineato – hanno chiesto il rispetto del diritto umanitario internazionale, tra cui la protezione dei civili”.

Bilancio vittime

E’ di 501 palestinesi morti e 3.135 feriti l’ultimo bilancio dell’operazione israeliana contro la Striscia di Gaza. Lo riferisce tramite Twitter il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qedra. Secondo fonti palestinesi, stamani in un raid israeliano su Rafah, nel sud della Striscia, sarebbero rimaste uccise nove persone, tra le quali sette bambini: le vittime appartenevano tutte alla stessa famiglia. Le persone che a Gaza cercano rifugio presso le strutture messe a disposizione dall’agenzia dell’Onu per i rifugiati (Unrwa) sono ormai più di 83mila. Lo rende noto Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa, sottolineando come il numero delle persone che fuggono dai combattimenti sia aumentato di oltre il 400% negli ultimi quattro giorni. L’Unrwa ha messo a disposizione 60 scuole e ha lanciato un appello per la raccolta di 60 milioni di dollari.

Almeno 10 persone sono state uccise dai soldati israeliani durante uno scontro a fuoco con due gruppi di militanti palestinesi che si erano infiltrati in Israele attraverso due tunnel sotterranei dal nord della Striscia di Gaza. Come riferisce all’agenzia di stampa dpa una portavoce dell’esercito israeliano a Tel Aviv, un aereo israeliano ha lanciato un missile contro uno dei commando. Tuttavia, la portavoce non è stata in grado di riferire il numero delle vittime. In uno scontro a fuoco con i soldati israeliani chiamati sulla scena, invece, sono stati uccisi dieci membri di un secondo gruppo armato.

Diplomazia al lavoro

“Stiamo insistendo molto sulla necessità di un cessate il fuoco, almeno umanitario, nelle prossime ore”. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini in una conferenza stampa oggi alla Farnesina assieme al sindaco di New York Bill De Blasio. Appena rientrata da una missione in Medio Oriente, dove si è impegnata per far tacere le armi, il ministro ha sottolineato di essere “in costante contatto” con i colleghi e gli attori regionali. “C’è una proposta sul tavolo -ha spiegato- per un cessate il fuoco immediato e la riapertura contestuale dei negoziati con elementi di immediata risposta sulla crisi umanitaria a Gaza. E’ importante che la comunità internazionale tutta spinga in questa direzione”. Il ministro ha parlato di una situazione “insostenibile” a Gaza per le vittime tra i civili, compresi i bambini, e ha dichiarato che “i lanci indiscriminati di missili su Israele devono finire”. “Spero -ha proseguito- nelle prossime ore vi sia una risposta alle pressioni europee, arabe, americane, dell’Onu e alle preghiere del Papa. Spero che questi appelli vengano raccolti dalle due parti”.

Dall’avvio dell’operazione, l’8 luglio, due civili israeliani e 18 soldati sono morti e altri 80 militari sono rimasti feriti, secondo l’ultimo bilancio riportato dalla radio israeliana. Inoltre oggi è stato smentito che Hamas abbia sequestrato un soldato israeliano durante l’offensiva via terra di Israele nella Striscia di Gaza.

<h4Teheran contro Israele

“Alla luce dell’escalation e dei continui brutali e disumani attacchi del regime sionista contro il popolo indifeso della Palestina, i Paesi islamici dovrebbero avviare intense consultazioni per porre fine a questi attacchi”. Lo ha affermato il presidente del Parlamento di Teheran, Ali Larijani, come riporta l’iraniana Press Tv, che dà notizia di un colloquio telefonico con l’omologo dell’Oman, sheikh Khalid bin Hilal al-Mawali. Nei giorni scorsi il presidente iraniano, Hassan Rohani, ha lanciato un appello perché vengano fermati “i crimini” contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il ministero iraniano degli Esteri ha poi denunciato l’operazione di terra israeliana nella Striscia, parlando di una “invasione bestiale”, di una “nuova pagina del libro dei crimini e delle azioni disumane del regime sionista”.