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Riforma del Senato, Chiti apre a Renzi: “Riduciamo emendamenti, voto a settembre”. Grillo minaccia: “Ce ne andremo dal Parlamento”

Riforma del Senato, Chiti apre a Renzi: “Riduciamo emendamenti, voto a settembre”. Grillo minaccia: “Ce ne andremo dal Parlamento”

Raggruppare gli emendamenti al ddl sulle riforme intorno a pochi temi qualificanti, con solo «poche decine» di proposte di modifica. Discuterle e votarle in Aula nel periodo da qui alla pausa estiva e poi rimandare le dichiarazioni di voto e il voto finale sul ddl ai primi di settembre. E’ questo l’appello lanciato da Vannino Chiti, capofila dei dissidenti del Pd, in Aula alla ripresa dei lavori del Senato sul ddl sulle riforme. ’’Non e una proposta nuova’’ afferma Chiti, che sottolinea ’’la condivisione di questa proposta con i senatori che sostengono la maggioranza di governo, quantomeno’’. ’’La mia proposta muove dalla preoccupazione che le riforme costituzionali non si realizzano in un clima dai tono così esasperati, da muro contro muro, che non è accettabile e che fa smarrire le ragioni degli uni e degli altri’’.

Le reazioni:

M5S, Grillo: “Ce ne andremo dal Parlamento”

«Che ci rimaniamo a fare in Parlamento? A farci prendere per il culo, a sostenere un simulacro di democrazia mentre questi fanno un colpo di Stato? Rimarremo fin quando sarà possibile» impedire il golpe «con l’eliminazione del Senato elettivo». Se «non ci lasceranno scelta, ce ne andremo. Meglio uscire e parlare con i cittadini nelle piazze di Roma e d’Italia, meglio fare agorà tutti i giorni tra la gente che reggere il moccolo ai traditori della democrazia e della Patria. Li lasceremo soli a rimestare le loro leggi e usciremo tra i cittadini. Aria fresca»». Questa la durissima reazione di Beppe Grillo sul blog dopo che già il capogruppo di M5S aveva espresso la sua posizione contraria ai tagli proposti da Chiti.
«Noi non ritiriamo nessuno dei 200 emendamenti che abbiamo presentato». Aveva detto Vito Petrocelli, parlando in Aula, nel dibattito sugli emendamenti al Ddl riforme, a proposito della proposta di mediazione del senatore del Pd Vannino Chiti, che ha chiesto una riduzione all’essenziale degli emendamenti con la possibilità di arrivare a settembre per il voto finale.

Pd: “Anche settembre va bene”

’’Sono d’accordo’’. Replica il capogruppo Pd in Senato, Luigi Zanda. ’’Accolgo con rispetto le indicazioni del senatore Chiti perchè le votazioni terminino comunque entro l’8 agosto. Questo è possibile, poi se le dichiarazioni di voto dovessero andare ai primi di settembre, non lo considererei un elemento traumatico’’. Zanda ha pero’ rivolto un appello all’assemblea ’’chiedendo all’Aula una completa e conforme dichiarazione, senza di cui tutto diventerebbe più difficile’’.
Forza Italia: “Non scalfite il Patto del Nazareno”
La proposta di mediazione lanciata da Vannino Chiti sul ddl sulle riforme è accolta con favore dal senatore Donato Bruno di Forza Italia, che la considera ’’un buon viatico per rasserenare il clima’’, con una precisazione pero’: ’’Non tutto quello che propone Chiti potrà essere accolto, perchè il patto del Nazareno rappresenta un riferimento che non possiamo nè dobbiamo scalfire’’.

Ncd: “Solo se c’è il consenso”

Anche il Nuovo centrodestra accoglie con favore la mediazione sul ddl sulle riforme di Chiti , ma solo con l’impegno che ’’tutti vi concorrano’’ “perchè ’questa proposta ha senso se si riscontra un largo consenso’’. E’ quanto ha sottolineato in Aula il capogruppo, Maurizio Sacconi. Per il resto, ha aggiunto ’’siamo disponibili a quanto consenta di raggiungere l’obiettivo di fare presto e fare bene’’ sul terreno delle riforme.
Lega: “Vogliamo garanzie dal Governo”
’’Sono settimane che abbiamo posto sul tavolo del governo le nostre proposte sui contenuti, alle quali l’esecutivo non ha dato risposte. Siamo a un bivio? Bene, ma prima di andare in una direzione vogliamo risposte serie e concrete dal governo o arrivederci e grazie, disdico le ferie e non vado in vacanza. Non c’e’ proprio da cantare vittoria da parte di Renzi’’. È la posizione della Lega Nord nelle parole di Gian Marco Centinaio che ha aggiunto: ’’Mi ha fatto paura un passaggio dell’intervento del senatore Bruno di Forza Italia che ha detto che il patto del Nazareno non si scalfisce. Mettiamo allora tutto sul tavolo e poi si va avanti. Vogliamo vedere a questo punto tutto, con trasparenza’’.

Sel: “Arriviamo a un dibattito alto e libero”

Sel non chiude completamente alla proposta di Vannino Chiti, e lascia aperto uno spiraglio. Purché, avverte in Aula al Senato Loredana De Petris, vi sia «un dibattito vero, serio, alto e libero, non condizionato dal patto del Nazareno» che, afferma, «è il convitato di pietra». E ironizza la parlamentare di Sel: «se fossimo ancora in commissione io chiederei l’audizione di Berlusconi per fare chiarezza una volta per tutte».
Insomma, per Sel va bene riaprire il confronto, «ma serve fare chiarezza»: il patto del Nazareno resta il vincolo sostanziale o si può discutere di tutto nel merito? In sostanza, «il patto lo devono fare tutti in Aula, liberamente, ci sia un confronto libero nel merito delle questioni. Il punto – conclude De Petris – non è avere una settimana in più o in meno, ma che si arrivi ad una mediazione alta».

Il ministro Boschi: “No ai ricatti degli ostruzionisti”

Sull’intero dibattito si è espresso anche il ministro maria Elena Boschi che ha detto: «Il governo come sempre è disponibile a trovare ulteriori punti di incontro» per cambiare il ddl costituzionale ma «non può sottostare a un ricatto ostruzionista, per questo avevo visto come favorevole la proposta di Chiti». E ha anche aggiunto «Probabilmente non su tutto sarà possibile trovare un punto di incontro tra maggioranza e opposizione. E non è pensabile che sia una minoranza che afferma le proprie ragioni a scapito della maggioranza». Ma «il governo come sempre ha la disponibilità a trovare ulteriori punti di incontro». Così il ministro Maria Elena Boschi.