Occhi al cielo stasera arriva la Superluna tanto luminosa da ‘oscurare’ le stelle cadenti
Arriva la notte di San Lorenzo, tutti col naso all’insù ché piovono le stelle. Così vuole la tradizione e a parole pare un’operazione facile: domenica sera basta trovare un posto buio e isolato, dotarsi di una lunga lista di desideri, guardare a nord-est e contare pazientemente il numero di scie luminose che solcano il cielo. Non è però così semplice, perché in quest’estate bagnatissima il rischio concreto è di veder piovere non stelle, ma altro, oppure di ritrovarsi al freddo sotto una volta celeste oscurata da grandi nuvoloni o ancora di scegliere il momento sbagliato, quando la probabilità di vedere stelle cadenti è comunque bassa. Quest’estate, poi, tutti gli scienziati che studiano il cielo sono concordi nel dire che non sarà una grande annata.
Le prime brutte notizie arrivano dagli astronomi. Domani ci sarà la luna piena, anzi addirittura una “superluna”, perché il nostro satellite sarà più vicino del solito alla Terra e quindi ci apparirà più grande. Sicuramente anche questo è uno spettacolo affascinante, che in altri periodi dell’anno avrebbe mobilitato gli astrofili, ma ora renderà il cielo “troppo luminoso” e così sarà possibile osservare solo le stelle cadenti più grandi. Queste, per giunta, dovrebbero essere piuttosto rare e difficili da vedere, perché quest’anno la Terra attraversando lo sciame meteorico delle Perseidi (i residui di una cometa che al contatto con la nostra atmosfera si incendiano) incontrerà nubi di detriti più antiche e meno dense e la probabilità di impatto sarà minore.
Se quindi le previsioni degli astronomi – affidabilissime perché il moto dei corpi celesti si calcola con matematica certezza – non sono delle migliori, quelle dei meteorologi sono persino peggio. Almeno queste sono ancora incerte, soprattutto in condizioni di spiccata instabilità come in questi giorni, ma al momento per domenica si attendono nuovi rovesci e temporali, soprattutto sulle Alpi e sulle pianure a nord del Po intervallati da schiarite solo temporanee. Discreti punti di osservazione potrebbero quindi essere l’Appennino, lontano dai centri abitati, ma nella tarda serata potrebbero aprirsi schiarite più ampie anche all’interno delle vallate alpine.
Non tutto però è perduto perché, a dispetto della tradizione delle “lacrime di San Lorenzo”, il giorno migliore per osservare le stelle cadenti non è il 10 agosto. O, almeno, non lo è più. L’asse terrestre non è infatti fermo, ma ruota lentamente come se fosse una trottola (si chiama “precessione degli equinozi”) e grazie a questo ora la Terra attraversa il picco delle Perseidi con un po’ di ritardo rispetto alle epoche passate. Così anche quest’anno il momento migliore per osservare le stelle cadenti sarà nella notte tra il 12 e il 13 agosto e in questo caso il meteo concede qualche speranza in più. Il tempo rimarrà ancora un po’ instabile e incerto, perché almeno fino a Ferragosto saremo sempre ai margini di fronti atlantici che scorrono a nord delle Alpi, ma il rischio di rovesci e temporali a metà settimana dovrebbe essere minore.
Magari qualcuno approfitterà di una stella cadente per esprimere il desiderio che arrivi l’estate: al momento infatti, non si prevedono ancora lunghe fasi di tempo stabile e molto caldo.
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