Caso Yara, sul pc di Bossetti materiale pedopornografico. “Cercava tredicenni in rete”
Computer acceso in casa di Massimo Giuseppe Bossetti. Sul motore di ricerca viene digitata la parola “tredicenni”, seguita da caratteristiche e dettagli porno. Computer di nuovo acceso in casa Bossetti, di nuovo si scaricano immagini dal contenuto pedopornografico.
Stanno iniziando a parlare i supporti informatici che, per ordine della procura bergamasca, vennero sequestrati a giugno nella casa gialla del muratore, il quale da due mesi e cinque giorni si trova in carcere, cella d’isolamento. L’ultimo accesso pedoporno in casa Bossetti risale appena allo scorso maggio, un mese prima del clamoroso fermo del capofamiglia, scattato quando il laboratorio di genetica forense di Pavia accertò che il Dna di Massimo, 44 anni, padre di tre figli, coincide alla perfezione con quello di “Ignoto uno”, e cioè con il presunto assassino della tredicenne Yara Gambirasio.
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