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Hong Kong: sale la tensione tra manifestanti e polizia. Decine di arresti, un attivista picchiato

Hong Kong: sale la tensione tra manifestanti e polizia. Decine di arresti, un attivista picchiato

Scontri durissimi. I più violenti dall’inizio della protesta, con la polizia in assetto antisommossa che ha usato manganelli e gas lacrimogeni per allontanare i manifestanti dalle barricate e distruggerle. Ed ha arrestato decine di persone. Dopo giorni di tensione seguiti alla chiusura al dialogo da parte del governo e all’annuncio di nuovi scioperi e manifestazioni indette dagli attivisti, la polizia è intervenuta pesantemente ad Hong Kong contro i manifestanti pro-democratici.

I metodi sono stati talmente brutali che la polizia stessa, in un secondo tempo, ha  “rimosso” alcuni agenti, dopo un video trasmesso da TVB Television in cui si vede un uomo ammanettato, picchiato e preso a calci. “La polizia – afferma il Segretario di Hong Kong per la Sicurezza, Lai Tung-kwok – è preoccupata per l’episodio e avvierà una indagine. I poliziotti coinvolti nell’incidente sono stati rimossi dalle loro attuali posizioni operative”. Non è stato specificato il numero degli agenti coinvolti.
I primi blitz per rimuovere le barricate sono scattati all’alba, gli ultimi a tarda notte. Centinaia di poliziotti armati di seghe elettriche hanno spezzato i blocchi di cemento che i manifestanti avevano usato per rafforzare le barricate e hanno rimosso la maggior parte di quelle erette nei giorni scorsi nelle aree in cui si trovano gli uffici del governo.

Durante la giornata gli attivisti hanno quindi deciso di occupare un tunnel che taglia in due la città, ma questa volta i poliziotti non sono riusciti ad allontanarli. Nonostante i gas lacrimogeni i manifestanti hanno resistito, costringendo i poliziotti a ritirarsi ed hanno chiuso il tunnel al traffico con cancelli e barricate. “Abbiamo deciso di occupare questa strada come rappresaglia al governo, che rifiuta di parlare con noi”, ha detto uno dei giovani della protesta, Jeff Wong, aggiungendo che “l’occupazione continuerà finchè non otterremo un vero dialogo”.

Poi, in tarda notte, l’ultimo blitz, per buttare giù le barricate rimaste ancora in piedi vicino alla sede del governo.

Centinaia di giovani hanno poi rioccupato una delle strade sgombrate dalla polizia. Uno dei giovani ha dichiarato ai media locali che la “rioccupazione” della strada, molto vicina all’ ingresso degli uffici governativi,  è “una piccola vittoria”. Tra le decine di persone picchiate dagli agenti e arrestate c’era anche un dirigente del Partito Civico, uno dei gruppi politici che hanno appoggiato la protesta, Ken Tsang. Video diffusi dalle televisioni locali mostrano agenti che picchiano dei manifestanti ammanettati, in atti di violenza che sarebbero avvenuti dopo che gli scontri erano terminati.

Testimoni sul posto affermano che al momento circa mille persone di trovano ad Admirality sull’ isola di Hong Kong, il concentramento principale dei protestatari. Poche decine rimangono negli altri due, quelli di Causeway Bay e quello di Mongkok sulla penisola di Kowloon, dove permangono ancora delle barricate.