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Torino, guerriglia ai mercati generali: ambulante muore per infarto. Colto da malore dopo un diverbio con i manifestanti

Torino, guerriglia ai mercati generali: ambulante muore per infarto. Colto da malore dopo un diverbio con i manifestanti

La notte di proteste e di tensioni ai mercati generali di Torino ha avuto un epilogo tragico: un ambulante morto per un infarto dopo una lite con un gruppo di manifestanti. Tutto è cominciato nella tarda serata di mercoledì. Duecento persone, compresi i sindacalisti Si Cobas e gli antagonisti, si sono radunate davanti al Caat, il centro agro alimentare ai mercato per protestare contro la precarietà delle condizioni di lavoro. La strada di accesso ai mercati generali del capoluogo piemontese è stata bloccata dai manifestanti, allontanati dopo pochi minuti dalle forze dell’ordine per consentire il passaggio dei camion. La situazione è degenerata quando un gruppo di antagonisti, a volto coperto, ha affrontato la polizia dato vita a un fitto lancio di pietre, bulloni e petardi contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Alcuni manifestanti sono stati identificati , cinque di loro sono stati denunciati per oltraggio a pubblico ufficiale.

L’ambulante voleva lavorare

Nelle scene da guerriglia urbana è finito anche l’ambulante di 49anni, residente a Givoletto, che voleva a tutti i costi entrare al centro agroalimentare. Secondo una prima ricostruzione avrebbe rischiato di investire con la sua auto, una Smart, un gruppetto di manifestanti che lo ostacolavano. Sceso dalla vettura, ha avuto un litigio verbale con un giovane antagonista. «Non vedi che c’è sciopero, cosa vuoi fare?», gli ha detto il manifestante tra gli insulti. «Io devo andare a lavorare», la risposta dell’ambulante prima di accasciarsi al suolo. Inutile il tentativo di rianimarlo.

Il Caat e la precarietà

Cinque mesi fa c’era stata una manifestazione simile sfociata in scontri in cui rimasero ferite 11 persone. Il Sicobas denuncia una situazione insopportabile al Caat dove «ci sono un migliaio di lavoratori ufficiali e altrettanti irregolari , il facchinaggio è gestito da qualche decina di cooperative, molte arruolate con metodi da caporalato, lavoratori sottopagati, spesso in nero, e in condizioni di schiavitù». Nuove proteste dei lavoratori dei mercati generali sono previste nei prossimi giorni, in occasione del summit dei ministri europei del Lavoro con la presidente Boldrini, venerdì e sabato a Torino.