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Petrolio a picco e Rublo svalutato. Mosca corre ai ripari per frenare la tempesta valutaria. Borse in fibrillazione

Petrolio a picco e Rublo svalutato. Mosca corre ai ripari per frenare la tempesta valutaria. Borse in fibrillazione

Economie mondiali in tensione e altalena per le Borse europee: di nuovo con il segno meno, dopo la risalita seguita al ribasso che aveva invertito la rotta dell’apertura positiva, appesantite dal nuovo calo petrolio, dal mancato rimbalzo del rublo dopo il maxi rialzo dei tassi deciso dalla Banca centrale russa lunedì notte e dai deludenti indici pmi manifatturieri di Cina e Francia e da quello dei servizi della Germania. Piazza Affari, registra un -0,28%, Londra -0,20%, Parigi -1,88%, Francoforte -0,88%, Madrid -2,,0% e Mosca -12,06%.

La caduta del rublo

La divisa russa aveva aggiornato i minimi storici dopo il tentativo di rimbalzo susseguente al corposo rialzo dei tassi deciso alla banca centrale russa. Nuovo record negativo del rublo, che è precipitato toccando quota 100,3 nel cambio con l’euro e quota 78,7 nel cambio con il dollaro. Al momento la valuta russa viaggia appena sopra ai minimi. Lunedì il rublo aveva segnato un crollo di quasi il 10% contro euro e dollaro. Nella notte la Bank of Russia ha deciso di intervenire con un aumento del tasso di interesse di riferimento dal 10,5% al 17 per cento. Si tratta del più corposo rialzo dei tassi dal 1998. La Banca centrale lunedì ha diffuso nuove stime per il 2015, con Pil russo visto in contrazione del 4,5/4,7% se il petrolio si manterrà in media a 60 dollari al barile. La debolezza del rublo è dovuta «a fattori esterni», ha intanto affermato il governatore della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina, aggiungendo che, tra questi fattori, c’è il calo delle quotazioni del petrolio e le sanzioni a Mosca dell’Occidente. In un’intervista alla tv Rossiya-24, Nabiullina spiega che l’aumento dei tassi deciso nella notte va proprio nella direzione di frenare la caduta del rublo.
Il primo vice governatore della banca centrale russa, Serghiei Shvetsov, ha definito «critica» la situazione del rublo, che oggi ha continuato a perdere terreno su euro e dollaro nonostante la decisione di lunedì di Mosca di aumentare il tasso di riferimento dal 10,5% al 17%. «Quello che sta succedendo ora – ha detto Serghiei Shvetsov – non si poteva neanche immaginare in un incubo un anno fa. Nei prossimi giorni – ha proseguito – penso che la situazione sarà paragonabile al periodo più difficile del 2008».