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Discorso di fine anno, Napolitano comunicherà agli italiani le sue imminenti dimissioni

Discorso di fine anno, Napolitano comunicherà agli italiani le sue imminenti dimissioni

“Cari italiane e italiani vorrei condividere con voi una riflessione su questi miei anni alla presidenza della Repubblica, e che stanno per concludersi… “. E’ annunciato un discorso “diverso da tutti gli altri” questo che Giorgio Napolitano pronuncerà stasera alle 20.30 a reti unificate. Il messaggio di fine anno e insieme il messaggio di fine mandato, in cui al Paese comunicherà le sue imminenti dimissioni. Ma si prevede non solo un discorso di bilancio, ma anche un intervento dai toni molto forti sugli ultimi scandali, soprattutto su Mafia Capitale, e la battaglia contro la corruzione e per la moralità.

Giorgio Napolitano è all’ultimo giro di boa dopo un incarico lungo quasi nove anni e agli italiani spiegherà le ragioni della sua prossima uscita di scena dal Colle. Una decisione dettata dall’avanzare dell’età e che alla soglia dei 90 anni ha reso troppo gravoso il compito ma con la consapevolezza che il Paese può attraversare e gestire “senza strappi” la corsa per il Quirinale e soprattutto il cammino verso il futuro tracciato dal governo Renzi, a cui Napolitano riconfermerà fiducia. Quindici-venti minuti di discorso che saranno insieme un lascito, l’eredità del suo “novennato” (“anche se non tocca certo a me dare un giudizio e fare un bilancio del mio mandato”) e una cerimonia degli addii, che il Capo dello Stato però non vuole che sia intesa come un suo abbandono, una rinuncia. E per questo richiamerà quanto aveva detto subito, già al momento della rielezione e cioè che si trattava di un secondo mandato eccezionale, attento, finalizzato all’obiettivo preciso delle riforme. Che a questo punto per il Capo dello Stato sono incardinate, viaggiano su binari certi, e dunque la sua missione da questo punto di vista può dirsi conclusa positivamente.

Un discorso al quale Napolitano in questi giorni ha lavorato a lungo, in solitudine al Quirinale. Soltanto ieri mattina pochissimi fra i suoi collaboratori hanno conosciuto il testo, per una valutazione d’insieme. Poi nel pomeriggio sono cominciate le prove di registrazione con la troupe della Rai. Anche quest’anno, come la volta scorsa, il Capo dello Stato dovrebbe sedere non alla sua scrivania ma al più piccolo tavolo di lavoro, sempre nello studio alla Palazzina, per rivolgersi agli italiani in modo più diretto, colloquiale. Sui grandi problemi aperti – crisi economica, lavoro, giovani, ricerca, Europa – il presidente ha parlato a lungo e di recente anche davanti alle alte cariche dello Stato.

Su un nodo tuttavia nel suo congedo dagli italiani vuol far sentire forte la sua voce: il clima di affari e corruzione che si insinua e devasta la politica e la pubblica amministrazione. Napolitano dunque più che una rassegna dei problemi, vuol ricordare agli italiani quel che è stato il cuore della sua azione: il richiamo ai partiti che tante colpe hanno, ma anche il rifuggire dalle sirene dell’antipolitica, che cammina sul filo delle “pulsioni distruttive della nostra democrazia”.

I referenti delle critiche del Capo dello Stato però non staranno davanti alla tv. Grillo e la Lega voltano le spalle al discorso di fine anno. Il leader Cinque stelle farà un proprio contro messaggio via web (come l’anno scorso) e il leghisti invece trasmetteranno su Radio Padania un vecchio discorso di Pertini. Poi, dopo il rito delle telefonate di complimenti al presidente (il record di velocità è sempre stato di Gianni Letta) da parte di politici e uomini delle istituzioni, Napolitano, con la moglie, i figli e i nipotini che per l’occasione lo hanno raggiunto a Roma, nel suo appartamento privato al Quirinale brinderà al 2015. Quest’anno però niente partenza per Napoli, a Villa Rosebery. Lo aspetta una maratona di incontri per il suo congedo dal Colle.