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Assenteismo a Roma, 44 vigili rischiano il licenziamento per assenza ingiustificata. I sindacati promettono battaglia

Assenteismo a Roma, 44 vigili rischiano il licenziamento per assenza ingiustificata. I sindacati promettono battaglia

Si apre una settimana cruciale nel corpo della Polizia locale di Roma, travolto dal caso assenteismo. Oggi partiranno infatti le audizioni degli agenti coinvolti: sono 44 quelli che non hanno fornito giustificazioni all’assenza della notte di Capodanno. L’indagine interna sarà affiancata dall’arrivo in Campidoglio degli ispettori ministeriali. Intanto i sindacati restano sul piede di guerra e chiedono le dimissioni del sindaco Ignazio Marino. Nei prossimi giorni è previsto anche l’arrivo di altri ispettori, inviati dal ministero della Funzione pubblica, per supportare l’inchiesta interna della polizia municipale e fare luce su eventuali malfunzionamenti della macchina amministrativa che possano aver agevolato comportamenti scorretti da parte dei vigili assenteisti.

«Il riferimento alle 44 posizioni risultate palesemente fallaci, cioè prive di una qualsiasi giustificazione fondata per l’assenza dal lavoro, non riassume la totalità delle anomalie e non deve essere confuso con i dati generali che certificano comunque una eccezionalità difficilmente spiegabile, con un tasso di assenteismo dell’85%, e con percentuali di assenza per malattia pari al 75% del totale (571 agenti), a fronte di una media attesa per il periodo tra il 6-7%». Lo precisa una nota del Campidoglio. A questi numeri «vanno aggiunti il 10% di assenti che ha usufruito della legge 104 (81 persone), un 8% che ha dichiarato di assentarsi a seguito della donazione di sangue (63 agenti), e infine altri che a titoli diversi (congedi parentali ecc) non hanno lavorato pur essendo di turno».

Nella nota è detto che «per questa ragione in queste ore alcune persone stanno studiando tutti i documenti giustificativi presentati da coloro che a vario titolo non si sono recati sul luogo di lavoro la notte del 31 dicembre 2014». La precisazione scaturisce dalle dichiarazioni «di alcuni esponenti di centrodestra» e dopo «alcune note di sigle sindacali». Si sottolinea inoltre che né il Campidoglio né il comandante della Polizia Locale, Raffaele Clemente, «hanno mai avuto l’intenzione di strumentalizzare la vicenda che ha coinvolto in questi ultimi giorni il corpo degli agenti della Polizia locale di Roma Capitale», l’obiettivo è invece «solo fare chiarezza a partire dai dati certi e dal lavoro di una commissione interna, le cui risultanze verranno inviate al ministero della Pubblica Amministrazione e all’Autorità garante per gli scioperi».

L’intenzione dell’amministrazione «è solo quella di fare chiarezza su numeri che sono apparsi macroscopicamente inattesi e discostanti rispetto alle medie e di accertare responsabilità individuali. Contestare i numeri magari trincerandosi dietro l’accusa a Roma Capitale di voler screditare il corpo di Polizia locale è assolutamente fuori luogo – dice ancora il comunicato di precisazione – Il Campidoglio vuole al contrario tutelare da chi assume comportamenti irregolari, illeciti e dannosi per la città il Corpo della Polizia locale di Roma Capitale, che onestamente e con senso di responsabilità ogni giorno presta il proprio prezioso contributo professionale alla comunità cittadina e alla vita di Roma».