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Anno nuovo, metodi vecchi. Ancora una espulsione nel M5S: è la volta di Iannuzzi. Il deputato si sfoga su Facebook: “Dov’è il movimento senza padroni?”

Anno nuovo, metodi vecchi. Ancora una espulsione nel M5S: è la volta di Iannuzzi. Il deputato si sfoga su Facebook: “Dov’è il movimento senza padroni?”

Il 2015 per il M5s si apre nel segno del fuggi fuggi. Dopo aver cacciato i senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni, il partito di Beppe Grillo espelle anche il deputato Cristian Iannuzzi, che si sfoga su Facebook: “Dov’è il movimento senza padroni?”.

Inoltre il gruppo degli ex senatori pentastellati ora confluiti nel gruppo misto ha composto una lettera per chiedere la documentazione sulla loro espulsione “mai ottenuta da nessuno dei capigruppo che si sono succeduti, al punto da dubitare della sua stessa esistenza”. E i trombati del M5s, con amaro sarcasmo, arrivano a dire: “Di questo passo nel Movimento ne rimarrà davvero uno solo. A quel punto sì che potremo affermare con ragione che ‘uno vale uno’”.

Si lamentano del fatto che la decisione di espellere Vacciano e Simoni sia stata presa direttamente dai vertici del movimento, ovvero Casaleggio e Grilllo, che così facendo stravolgendo così il voto dei senatori, contrari all’espulsione dei colleghi.

E questo è anche il caso di Iannuzzi, cacciato “senza il voto dell’assemblea M5s nè della rete”. Il deputato ha inoltre affermato: “Non era questa l’idea originaria di rivoluzione a 5 stelle, non era questo il MoVimento senza capi nè padroni che io, e tanti altri come me, abbiamo abbracciato”. Ha poi puntato il dito contro Casaleggio, definito “un imprenditore che presta dei servizi informatici, a fini di lucro, al blog di Beppe Grillo e che ha assunto, in perfetto conflitto di interessi, anche il ruolo di capo politico vicario, posizionandosi al vertice della piramide a 5 Stelle”.

Senza contare gli atri sei senatori e parlamentari del movimento, tutti ex fedelissimi di Grillo, che sono ora sul piede di guerra e vorrebbero andarsene dal partito.

Si tratta di Francesco Molinari, Serenella Fuksia, Aris Prodani, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti e Walter Rizzetto. Con loro si porterebbe a 30 il numero degli ex 5 stelle che si sono emancipati da Grillo e che ora possono influenzare il voto per il post Napolitano.