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Grecia, il leader di estrema sinistra Tsipras alla vigilia del voto: “L’austerità non fa parte dei trattati di fondazione dell’Ue”

Grecia, il leader di estrema sinistra Tsipras alla vigilia del voto: “L’austerità non fa parte dei trattati di fondazione dell’Ue”

Un governo Syriza “non rispetterà accordi firmati dal suo predecessore”: lo ha detto in conferenza stampa il leader del partito della sinistra radicale, Alexis Tsipras, spiegando che “il nostro partito rispetta gli obblighi che derivano dalla partecipazione della Grecia alle istituzioni europee. Ma l’austerità non fa parte dei trattati di fondazione dell’Ue” e la Troika (Bce, Commissione Europea e Fondo Monetario Internazionale) non è un’istituzione europea.

Dopo il bagno di folla di ieri sera, a Piazza Omonia ad Atene, oggi il leader di Syriza è in conferenza stampa per i canali tv greci allo Zappeion, che domenica ospiterà il centro stampa per le elezioni. In serata raggiungerà Creta, per tenere il suo comizio di chiusura della campagna a Iraklion.

La sua richiesta ai greci che andranno alle urne è chiara: votare in massa per Syriza e dare al maggiore partito d’opposizione al governo di coalizione, formato nel 2012 dal centrodestra di Nea Dimokratia e dai socialisti del Pasok, la forza dei numeri per formare un esecutivo soltanto suo. “Sappiamo di essere un passo dalla maggioranza assoluta in Parlamento, necessaria se vogliamo avere le mani libere e un forte potere di negoziazione” con i creditori del Paese.

Un sondaggio pubblicato da GPO per Mega TV attribuisce a Syrisa un vantaggio di sei punti percentuali nei confronti di Nea Demokratia. La scorsa settimana, secondo lo stesso sondaggio, il vantaggio era di 4 punti percentuali.

Tsipras ha fissato in luglio, il mese nel quale la Bce potrà iniziare ad acquistare debito greco tramite il programma di quantitative easing, il termine per concludere le trattative con la Troika. La Bce potrà infatti acquistare titoli con rating “spazzatura” di Paesi che seguono un programma di assistenza, come è il caso della Grecia, solo in presenza del parere positivo del Fmi. “L’importante – ha quindi sottolineato Tsipras – è arrivare forti a questi negoziati. Perché il piano B della Troika è che Syriza non ottenga la maggioranza assoluta e sia obbligata a governare con i propagandisti che difendono le sue posizioni”.

Tsipras ha poi affermato che tra i primi obiettivi di un suo eventuale governo ci sarà un miglioramento delle condizioni della classe media, attraverso un’abolizione della controversa imposta sulla prima casa, e la reintroduzione della “no tax area” per i redditi sotto i 12 mila euro all’anno. Non è assolutamente in agenda, invece, una tassazione dei depositi bancari.

Il primo viaggio da premier di Alexis? A Cipro. “Incontrare prioritariamente Angela Merkel? E’ solo una dei 28 leader europei. Il negoziato avrà luogo nel campo europeo, non sarà una partita di calcio allo stadio olimpico di Berlino. Per questo il mio primo viaggio sarà a Cipro”.

La risposta della Germania giunge da Davos, dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, nel corso di un panel del World Economic Forum: “La Grecia non può fare parte del programma di quantitative easing a meno che non resti all’interno del piano di riforme concordato”. A proposito delle affermazioni di Tsipras riguardo il “waterboarding (crudele tecnica di tortura, ndr) fiscale” a cui sarebbe sottoposta Atene, Schaeuble ha detto che “sono compagne elettorali, fatte di espressioni che possono piacere e non piacere. E a me questa non piace”. Il ministro ha negato che l’attuale situazione della Grecia sia colpa dell’Ue o della Germania. E, comunque, ha rimarcato Schaeuble, Berlino non ha neanche ragionato sullo scenario di un’uscita della Grecia dall’Eurozona.

A Firenze per il bilaterale con Renzi, la cancelliera Angela Merkel, prima che le agenzie facciano sapere che per Tsipras lei “è solo una dei 28 leader europei”, usa toni decisamente più morbidi, dicendosi “convinta che troveremo tranquillamente soluzioni” con il governo greco che si formerà dopo le elezioni: “Aspettiamo che il popolo voti e poi dialogheremo con il governo. La Grecia ha avuto un percorso che ha determinato grandi sacrifici per la popolazione, ma c’è stata anche la solidarietà degli altri paesi Ue”.

Nelle ultime ore della campagna elettorale, Tsipras è un fiume in piena Il leader di Syriza ha ribadito la natura “cruciale” e “storica” del voto di domenica prossima: “Il vero dilemma è tra la continuazione della tragedia e dei sacrifici senza fine o il ritorno alla speranza, allo sviluppo, alla normalità e alla democrazia”. Se la gente sceglierà Syriza, il 26, giorno dopo il voto “potrebbe essere una storica pietra miliare”.

Tsipras ha dipinto quanto accadrà a partire dal “giorno dopo” nel corso dell’ultimo meeting elettorale ad Atene, giovedì sera in una piazza Omonia gremita da migliaia di persone. “Siamo assolutamente consapevoli che a cominciare da lunedì avremo davanti a noi un compito difficile. La strada che abbiamo scelto esige determinazione, convinzione e risolutezza di fronte alle grandi sfide che ci attendono. Ma la Grecia guidata da Syriza negozierà con forza, con determinazione e con il sostegno dei suoi alleati in Europa, il suo insostenibile debito”, di cui Tsipras vorrebbe una parziale cancellazione.