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L’Isis attacca un giacimento petrolifero in Libia e sequestra un tecnico francese. dure minacce anche al Belgio

L’Isis attacca un giacimento petrolifero in Libia e sequestra un tecnico francese. dure minacce anche al Belgio

Voci contrastanti sul presunto sequestro di un tecnico francese in Libia. Un dipendente del «gruppo petrolifero Total è stato rapito in Libia da jihadisti alleati dell’Isis», riferiscono, nelle prime ore della mattina di mercoledì, fonti militari e di sicurezza libiche. Poche ore dopo, però, la compagnia francese Total, che gestisce il campo petrolifero insieme alla National Oil Corp (Noc), fa sapere di avere già ritirato tutto il suo staff dal sito, smentendo di fatto le voci circolate sul sequestro di un suo tecnico.

«Attaccato giacimento petrolifero»

La compagnia Noc ha comunque confermato che un commando di jihadisti di Ansar al Sharia, alleati dello Stato islamico, ha attaccato nella notte il campo petrolifero di Al Mabrook, nel centro della Libia, senza aggiungere altri dettagli. I media libici, citando fonti militari, avevano parlato anche di alcuni morti nell’attacco, ma la notizia non ha trovato conferma.
Le operazioni nel giacimento erano state fermate dopo gli scontri che avevano portato alla chiusura del porto petrolifero di Es Sider, nel dicembre scorso. A causa dei combattimenti e delle violenze la produzione libica di petrolio è scesa a 350mila barili al giorno rispetto a 1,6 milioni di barili quando al potere c’era ancora Muammar Gheddafi.

Minacce al Belgio

Nella stessa mattinata di mercoledì, la redazione del quotidiano belga di lingua fiamminga Het Laatste Nieuws ha ricevuto una lettera anonima di minacce, secondo la quale il Belgio è obiettivo dell’Isis, che colpirà con «autobomba ed esplosivo». Il documento, battuto a macchina, è arrivato per posta e si rivolge ai belgi, al re Filippo e al sindaco di Anversa Bart De Wever. La lettera, scritta in francese, secondo gli specialisti testimonia «una logica certamente riconducibile a quella dello Stato islamico». La missiva rinvia inoltre ad un filmato diffuso dall’Isis su Internet la settimana scorsa, secondo il quale Belgio, Francia e Stati Uniti sono minacciati. «Quello che è accaduto in Francia si ripeterà in Belgio», promette l’autore della lettera, che fa anche riferimento al processo in corso contro membri dell’organizzazione radicale Sharia4Belgium. Il documento è stato sequestrato dalla polizia.