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Metro 5 Milano, Tav Firenze, Salerno – Reggio Calabria, arrestati per corruzione e tangenti quattro dirigenti del Ministero dei Lavori Pubblici

Metro 5 Milano, Tav Firenze, Salerno – Reggio Calabria, arrestati per corruzione e tangenti quattro dirigenti del Ministero dei Lavori Pubblici

Corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione, sono alcune delle accuse che hanno portato all’arresto del super-dirigente del ministero dei Lavori pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, uno dei quattro arrestati dell’inchiesta del Ros e dei dei pm fiorentini Giuseppina Mione, Luca Turco e Giulio Monferini. Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Gli indagati sono oltre 50, fra loro anche dei politici che, sottolinea l’Ansa citando fonti vicine alle indagini, non sarebbero “di primissimo piano”. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere per quello che i magistrati definiscono un “articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori”.

Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina a Roma e a Milano da parte dei militari dell’Arma che stanno anche effettuando in diverse regioni un centinaio di perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli indagati.

Uno degli imprenditori arrestati vive a Firenze ed è titolare di una società di ingegneria impegnata in alcuni grandi lavori, come Tav Firenze, City Life e Fiera Milano, Metro 5 Milano, Fiera di Roma, Autostrada Salerno Reggio Calabria. L’inchiesta nasce dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, compresi alcuni relativi all’Expo.

Ercole Incalza è una figura di primissimo piano nell’ambito del ministero dei Lavori Pubblici. Arrivato nel 2001 come capo della segreteria tecnica di Pietro Lunardi (governo Berlusconi), è rimasto alle Infrastrutture per quattordici anni, attraversando sette governi: è passato attraverso Antonio Di Pietro (governo Prodi), fino a Lupi, con il governo Letta e poi con il governo Renzi.

I carabinieri del Ros stanno eseguendo decine di perquisizioni nei domicili degli indagati e anche negli uffici di diverse società tra cui Rfi e Anas international Enterprise. In primo piano nell’indagine, i rapporti tra il manager dei lavori pubblici Ercole Incalza e l’imprenditore Stefano Perotti cui sarebbero state affidate nel tempo la progettazione e la direzione dei lavori di diverse grandi opere in ambito autostradale e ferroviario, dietro compenso.