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Riforma del Lavoro, Boeri (Inps): “In 20 giorni 76mila imprese hanno richiesto di assumere con la decontribuzione”

Riforma del Lavoro, Boeri (Inps): “In 20 giorni 76mila imprese hanno richiesto di assumere con la decontribuzione”

Si apre un altro spiraglio di sereno sul mondo del lavoro italiano, in una fase che vede finalmente il barometro dell’economia – rappresentato dagli indicatori macroeconomici – volgere al bel tempo. “I primi dati che abbiamo” sulle assunzioni a tempo indeterminato con la decontribuzione, previste dalla legge di Stabilità, “sono incoraggianti: nei primi 20 giorni, ossia dall’1 al 20 febbraio, 76mila imprese hanno fatto richiesta”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, spiegando che l’istituto fornirà “sistematicamente” i dati e “a fine mese forniremo i numeri con la comparazione sulle imprese e le assunzioni fatte negli anni precedenti”.

Il riferimento è alla possibilità di non versare i contributi (fino a un tetto di 8.060 euro) previdenziali per tre anni, per le assunzioni a tempo indeterminato avvenute nel corso del 2015, introdotta con la legge di Stabilità per il 2015. Dalla decontribuzione sono esclusi premi e contributi Inail. Il presidente dell’Istituto ha anche aggiunto che le persone coinvolte dalle assunzioni potrebbero essere molte di più di quelle 76mila richieste arrivate.

Si tratta di un nuovo segnale incoraggiante per l’economia italiana, reduce da anni di recessione che hanno ancora pesantissimi strascichi a livello sociale. Da Cernobbio, dove si è tenuto il tradizionale forum con i massimi esponenti della finanza, il clima è stato di cauto ottimismo: sia il governatore Visco che il titolare delle Finanze, Padoan, si sono espressi in tal senso. Anche gli operatori hanno dato segnali di risveglio: la metà delle aziende intervistate al Forum ha detto di voler assumere.

Tornando a Boeri, il suo annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa per la firma della convenzione tra Inps, sindacati e Confindustria, sull’attività di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali. Nel dettaglio dell’accordo, si tratta di una convenzione che ha validità triennale e – ai fini della certificazione della rappresentanza delle organizzazioni sindacali – farà riferimento a quanto stabilito dall’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e del testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014. Per Boeri “è un passo molto importante per assicurare stabilità al sistema delle relazioni industriali e va a colmare un vuoto lasciato sull’articolo 39 della costituzione. E’ un fatto importante per la democrazia”. Ha aggiunto che l’istituto è pronto a raccogliere le informazioni sulla rappresentanza e “ad aprile partiremo con le prime rilevazioni. E i dati saranno pubblicati ai primi di maggio”.

In merito alla possibilità che il governo faccia una legge sulla rappresentanza, ipotesi circolata in questi giorni sulla stampa, ancora Boeri ha osservato: “E’ importante che il nostro paese colmi il vuoto sulla seconda parte dell’articolo 39 della costituzione ma se le parti sociali sono in grado di farlo e di autoregolamentarsi non credo sia necessario un intervento legislativo”. Altolà netto sul punto di Annamaria Furlan, leader della Cisl: “Renzi, come presidente del Consiglio, farebbe meglio a guardare dove c’è più urgenza di riformare: si occupi della crescita”.