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Aereo Germanwings, primi esami della scatola nera: “Il comandante era rimasto fuori dalla cabina e ha tentato di rientrare”, suicidio del pilota?

Aereo Germanwings, primi esami della scatola nera: “Il comandante era rimasto fuori dalla cabina e ha tentato di rientrare”, suicidio del pilota?

Una conversazione pacata tra i due piloti, poi uno dei due che esce dalla cabina, e dopo pochi minuti prova a rientrare. Chiama il collega, chiedendogli di aprire la porta chiusa, ma non si sente nessuna risposta. Lo chiama ancora, poi comincia ad alzare la voce, a forzare la porta, ma non riesce ad aprirla. E l’aereo precipita. Ecco cosa sarebbe successo negli ultimi istanti terribili prima che l’Airbus della Germanwings perdesse quota, andandosi a schiantare contro le Alpi della Provenza. A fornire questi dettagli agghiaccianti è il New York Times, che racconta la testimonianza di un investigatore sulla prima traccia audio ricavata dalla scatola nera, una traccia danneggiata e non del tutto chiara, ma evidentemente utile a ricostruire gli ultimi minuti all’interno dell’Airbus. «Non sappiamo la ragione per cui uno dei piloti sia uscito – sottolinea la fonte, che preferisce rimanere anonima in attesa che le indagini proseguano – Ma è sicuro quello che è successo poco prima dello schianto: l’altro pilota era solo e non ha aperto la porta». Non ci sono ulteriori elementi che permettano di ricostruire l’incidente, ma solo un enorme interrogativo: perché il pilota all’interno non ha aperto la porta?

Le ipotesi

Un incidente che per ora resta «inspiegabile», per stessa ammissione del ceo di Lufthansa Carsten Spohr. Dieci minuti di sostanziale «black out»: dal momento della discesa senza autorizzazione allo schianto. Avvenuto, secondo le testimonianze di chi, sulle Alpi della Provenza, ha visto la fine del volo dell’Airbus Germanwings, in un modo strano, surreale: quasi planando, ma lentamente, senza apparente controllo, come un relitto sull’oceano alla deriva. Tanto che in Francia qualcuno ipotizza: la cause sta nell’esplosione di batterie al litio (è già capitato). Piloti in cabina storditi, se non avvelenati. E aereo appunto ingovernabile.

Inspiegabile

«Non c’è alcuna relazione fra il ritardo» nella partenza dell’aereo e «l’incidente. Si è trattato di un problema di congestione dell’aeroporto», ha detto quindi l’amministratore delegato della Lufthansa, Carsten Spohr, in conferenza stampa. «Sono stato pilota anch’io e, dopo oltre 20 anni, continuo a non spiegarmi l’accaduto. L’aereo era in condizioni perfette e i piloti erano esperti», ha detto Winkelmann.

Nessuna esplosione

Emergono intanto le prime rivelazioni degli inquirenti del Bureau d’Enquêtes et d’Analyses (BEA) pour la Sécurité de l’Aviation civile, che confermano che l’ultimo messaggio trasmesso dall’Airbus A320 della GermanWings, intorno alle 9:30, era «un messaggio di routine». Lo ha detto, Remi Jouty, il direttore del Bea nel corso della conferenza stampa nell’aeroporto parigino di Le Bourget, aggiungendo che l’aereo ha volato fino all’impatto» finale e non è quindi ipotizzabile una eventuale esplosione in volo.
Jouty ha poi concluso che «in questo momento non possiamo escludere alcuna ipotesi», rispondendo alla domanda se si potesse escludere la pista del terrorismo nella tragedia dell’Airbus 320 di Germanwings – proveniente da Barcellona e diretto a Düsseldorf. Se il carico possa essere stato uno dei fattori scatenanti l’incidente, lo accerteremo», ha riferito il capo degli inquirenti, che ha precisato: «Non abbiamo informazioni sui bagagli».

Scatole nere

Mentre sembra che dalla prima scatola nera (quella che registra quel che succede in cabina) sia stato estratto, sebbene danneggiate, l’audio che contiene voci e rumori, più complicato sarà per la seconda (con i dati sui parametri di volo) della quale sembra sia stata trovata solo la custodia (anche se gli inquirenti francesi non confermano), con il chip della memoria andato perso. Secondo gli inquirenti, ci vorranno settimane o mesi per ricavare informazioni certe dalla scatola nera. Ma sarà importante verificare se effettivamente questa abbia registrato le voci dei piloti, confermando l’ipotesi che fossero svegli e presenti, o il silenzio. In quel caso, l’orizzonte delle ipotesi che hanno portato al disastro sarebbe da ricostruire. In base alla dinamica dello schianto sarebbe da escludere anche l’ipotesi di una depressurizzazione dell’aereo. E, sempre in tema di ricostruzioni, secondo il settimanale tedesco Bild, i controllori del traffico aereo francese tentarono per ben tre volte, senza ottenere risposta, di contattare l’equipaggio dell’Airbus A320 della Germanwings durante la misteriosa discesa di 8 minuti conclusasi con lo schianto dell’aereo.
Nell’ambito delle indagini, intanto, sarebbe stata sequestrata nell’aeroporto di Barcellona da cui è decollato l’Airbus 320 della Germanwings, l’autobotte che ha fornito il carburante per riscontrare l’eventuale presenza di residui acquosi.

Merkel, Rajoy e Hollande sul luogo del disastro

Sul luogo del disastro sono arrivati anche il presidente francese, Francois Hollande, il cancelliere tedesco, Angela Merkel e il premier spagnolo Mariano Rajoy. Questo mentre sono riprese le operazioni di recupero e le ricerche nell’area del disastro. Martedì l’Airbus 320 di Germanwings – proveniente da Barcellona e diretto a Düsseldorf, è precipitato con a bordo 150 persone di 15 nazionalità diverse, tra cui spagnoli, tedeschi, inglesi, americani, giapponesi, argentini, iraniani. Sono tutti morti. «La priorità è restituire corpi alle famiglie» – che intanto sono arrivate presso il centro sportivo di Seyne-Les-Alpes da dove la stampa è stata allontanata – ha detto un portavoce del ministero dell’Interno a Parigi. «Qualunque sia il tempo che ci vorrà, prenderemo il tempo necessario».
Durante la conferenza stampa Merkel ha espresso il suo più «vivo cordoglio» alle famiglie delle vittime dell’incidente aereo, ringraziando la Francia per la «solidarietà» dimostrata. mentre Hollande ha detto che «Angela (Merkel, ndr), Mariano (Rajoy, ndr), condivideremo con voi tutti i dati raccolti» che emergeranno dalla prima scatola nera perché «c’è bisogno di capire cosa è successo in merito a questa catastrofe». Gli elicotteri hanno intanto iniziato il recupero dei corpi, mentre un volo speciale trasporterà i familiari sul luogo della sciagura.

Incidente ancora «inspiegabile»

L’identificazione delle vittime dell’incidente – ancora «inspiegabile» secondo il ceo Lufthansa Carsten Spohr – potrebbe cominciare già da giovedì. Intanto si apprende che nel momento in cui è divenuto chiaro che il contatto aereo fosse perso – 5 minuti prima dello schianto era è partito l’allarme – un Mirage 2000 è decollato secondo quanto previsto dalle procedure d’emergenza. Anche se il caccia poi, raccontano fonti militari, non è riuscito a individuare i resti del relitto.

Al via esame scatola nera. La seconda è danneggiata

La prima scatola nera (che contiene le registrazioni delle conversazioni) all’interno della cabina di pilotaggio è arrivata mercoledì mattina a Parigi. Sono quindi iniziate le analisi condotte dalla Bea, Ufficio francese di inchiesta e di analisi per la sicurezza dell’aviazione civile. Il segretario di Stato francese per i Trasporti, Alain Vidalies, ha spiegato all’emittente Europe 1 che la scatola nera sarà analizzata in due fasi. «Se ci sono voci umane, molto rapidamente. Quindi si tratta di analizzare i rumori, il che può richiedere varie settimane o mesi». Le prime informazioni utili sono «attese» nel pomeriggio. L’altra scatola nera (con i dati e i tracciati relativi al volo) è stata trovata nel pomeriggio: ma è seriamente danneggiata. La scheda di memoria, che è la parte più preziosa si è staccata e non è stata trovata. La scheda è simile a quella che si trova nei computer e di solito nelle scatole nere è molto ben protetta.

1000 posti letto per i familiari. Stampa allontanata

Tra i 900 e mille posti letto sono stati predisposti per accogliere le famiglie delle vittime negli hotel e nei villaggi vacanza della zona: è quanto riferisce BFM-TV. La stampa internazionale è stata allontanata dal centro sportivo di Seyne-Les-Alpes per consentire che i familiari vengano accolti nella massima riservatezza. «Vi chiediamo la massima collaborazione e comprensione – dice un portavoce del ministro francese dell’Interno – ma in questo momento la nostra priorità sono i familiari delle vittime».

Il Ceo Lufthansa: «incidente inspiegabile»

L’incidente all’Airbus A320 della Germanwings «è inspiegabile», l’aereo «non aveva problemi tecnici – era in perfette condizioni – e il pilota era esperto e addestrato». Lo afferma il Ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, citato da L’Express, affermando di non poter fare ipotesi sulle cause del disastro.

Contatti persi 10 minuti prima dell’incidente

Il contatto con i piloti è stato perso alle 10.31, circa 20 minuti prima dell’impatto con le montagne, ha confermato il ministro francese dei Trasporti, Ségolène Royal. La torre di controllo della località francese di Aix-en-Provence ha potuto parlare l’ultima volta con la cabina di pilotaggio alle 10.30, nel momento in cui l’Airbus A320 si trovava a 11.400 metri di altitudine. I controllori, ha spiegato Royal intervistata da radio Rmc, hanno indicato ai piloti di mantenere quel livello e hanno chiesto loro di rimettersi in contatto con la torre in un secondo momento. Su questo hanno ricevuto la conferma dalla cabina. Tuttavia, un minuto dopo, il velivolo ha iniziato a scendere senza autorizzazione e, secondo la ministra, i piloti non hanno più risposto alla chiamata dei controllori. Alle 10.35 è stato dato l’allarme. Alle 10.40, l’aereo, a 2.000 metri di altitudine, è scomparso dai radar. Nove minuti dopo, gli elicotteri delle squadre di alta montagna della località di Jausiers si sono messi in cerca per capire cosa fosse successo. Alle ore 11.10 i dispositivi hanno rinvenuto i resti dell’aereo, schiantatosi contro il Massiccio dei Tre Vescovi, nel dipartimento delle Alpi dell’Alta provenza.

Voli cancellati

All’indomani della tragedia che ha coinvolto il volo della compagnia tedesca Barcellona-Düsseldorf, Germanwings procederà oggi alla cancellazione di un volo mentre gli altri collegamenti verranno operati come da programma. Martedì la low cost di Lufthansa era stata costretta cancellare almeno 30 voli.In mattinata il volo Germanwings Barcellona-Duesseldorf è decollato regolarmente dallo scalo spagnolo. La compagnia low cost ha però cambiato il numero del volo, che martedì è 4U9441, mentre per coprire la rotta è stato utilizzato un Airbus A319 (quello precipitato è un 320).

LE IPOTESI

La ricostruzione apparsa sulle pagine del «New York Times» sugli ultimi momenti prima dello schianto dell’Airbus della Germanwings, con uno dei piloti chiuso fuori dalla cabina di comando, porta a valutare diversi scenari. Sempre che questa versione sia confermata dalle autorità. Come sempre servono riscontri. Ecco le ipotesi:

Un atto deliberato del pilota

Uno degli ufficiali ha atteso che il collega uscisse, ha bloccato la serratura ed ha poi continuato a volare facendo schiantare l’Airbus contro la montagna. Ha scelto una discesa «controllata» per non attirare l’attenzione? Un gesto motivato da ragioni personali o attacco terroristico?

Un malore

Chi era ai comandi è stato colto da un malore. Non c’è stata alcuna azione dolosa. Possibile, anche se si tratterebbe di una incredibile coincidenza. Con una serie di fattori che congiurano tutti insieme.

Un assalto esterno

L’atto criminale. Qualcuno si è introdotto nella cabina di comando ed ha costretto chi era ai comandi a far precipitare il jet. In questo caso, però, non si comprende perché non abbia attuato una manovra drastica, come una picchiata. L’ipotesi malore o quella dell’azione deliberata potrebbero spiegare il silenzio radio.

Le misure di sicurezza

Le cabine di pilotaggio sono protette da porte blindate e sono fatte per resistere agli assalti: misura introdotta dopo l’11 settembre. Alcune oltre al blocco della serratura dall’interno hanno anche un codice d’accesso. Su molti voli di compagnie Usa quando uno dei piloti esce – per qualsiasi motivo – dalla cabina scatta una procedura particolare. Un altro membro dell’equipaggio entra nell’abitacolo e uno o più assistenti di volo bloccano il corridoio con un carrello del cibo o speciali paratie.

La chiave di scorta

Sempre negli Stati Uniti si è discusso a lungo se dotare uno dei membri dell’equipaggio di una chiave speciale che potesse aprire dall’esterno la serratura della porta blindata. Soluzione che però non sarebbe stata mai adottata: un dirottatore può sempre impossessarsene.